Pubblicato il: 06/11/2014 alle 11:18
Mario Zurli Il cimitero di Gessolungo sprofonda nell'oblio, anche nella ricorrenza dei Defunti. Neanche un fiore nel Memoriale che ricorda la strage del 12 novembre del 1881, quando lo scoppiò del grisù provocò la morte di 69 minatori, diciannove dei quali "carusi" rimasti senza nome che lavoravano nella sezione "Calafato" del giacimento minerario alla periferia di Caltanissetta. A denunciare l'abbandono è Mario Zurli, presidente dell'associazione Amici della Miniera e tra i fautori del cimitero che ha dato degna memoria alle vittime di questo sacrificio, che è stato acquisito dal Comune accusato da Zurli di non aver commemorato la morte delle vittime. Tant'è che in una lettera provocatoria e immaginaria firmata da Michelino, uno dei carusi di miniera morti nell'esplosione, Zurli critica come in occasione del 2 Novembre non sia stato posato neanche un fiore nel sacrario dei surfarara a Gessolungo. "Però oggi – scrive l'immaginario Michelino – quando nel mondo in questo giorno tutte le persone vanno a far visita ai propri cari, da noi non è venuto nessuno. Anzi, per essere sincero, alcuni ragazzi piccoli come me hanno deposto vicino alle nostre croci mazzettini di fiori. E' stato il regalo più bello". Uno scorcio del cimitero di Gessolungo "Personalmente – scrive ancora Zurli nella lettera – non mi interessano le persone che vengono con la banda in testa e le sciarpe a penzoloni. A me e ai miei compagni carusi basta un fiore di campo portato con il cuore da chi ci vuole veramente bene. Delle vostre passerelle da quassù non abbiamo cosa farne". Mario Zurli denuncia inoltre come da tempo non viene svolta la manutenzione del cimitero di Gessolungo, mentre l'erba continua a crescere. Il presidente dell'associazione Amici della Miniera ricorda alla città di partecipare alla commemorazione delle vittime di Gessolungo che si svolgerà il 12 novembre.