La Procura generale di Caltanissetta oggi ha chiesto la conferma di quattro condanne per gli imputati coinvolti nell'inchiesta antimafia “Grande Vallone” con cui i carabinieri del Ros azzerarono le cosche dell'entroterra nisseno che avevano nel paese di Campofranco lo “zoccolo duro”. I quattro imputati sono imputati in Corte d'Appello, alla quale il sostituto pg ha sollecitato la conferma della pena a 12 anni di reclusione per Salvatore Termini alias “Caterino” e a 7 anni per Cosimo Caltabellotta – entrambi di Campofranco e accusati di associazione mafiosa – e la conferma della condanna a 1 anno e 3 mesi per Edmondo Belardo di Siracusa, accusato soltanto di truffa per avere installato una scheda non collegata ai Monopoli di Stato in una slot machine collocata nel bar di uno degli incriminati nell'operazione. La condanna a 4 anni di carcere, infine, è stata avanzata per il campofranchese Salvatore Gianluca Modica, che risponde di favoreggiamento ed era stato l'unico assolto in primo grado. Lui, dirigente di una squadra di calcio locale, secondo la Direzione distrettuale antimafia nissena avrebbe aiutato il cugino – già condannato per mafia nel processo stralcio – per individuare una microspia piazzata dagli investigatori nell'impianto di calcestruzzo del familiare.