Pubblicato il: 02/01/2014 alle 11:43
Vivere lo sport a Caltanissetta è sempre più difficile per i tanti appassionati e per per chi, con fatica, organizza eventi e manifestazioni.
Il Comune di Caltanissetta, in linea con altri enti pubblici regionali , ha introdotto con la Delibera di Giunta del 9 agosto 2013 una tariffa per l’uso degli impianti sportivi. La decisione, ancora in attesa di una regolamentazione e che dovrà essere approvata dal Consiglio Comunale, fissa un importo per coloro i quali fruiranno di tali strutture. La motivazione che ha portato l’amministrazione di Caltanissetta a deliberare è di carattere puramente economico: il taglio dei fondi agli enti locali e la necessità di garantire i servizi minimi nelle infrastrutture (tra cui l’elettricità).
Giuseppe Iacono, delegato provinciale Coni lancia un allarme poiché tale decisione “atavica” mette a repentaglio la stessa sopravvivenza delle società sportive e, al contempo si mostra disponibile per trovare una soluzione con serenità e spirito costruttivo.
“Tutte la amministrazioni che si sono succedute dal 1983 ad oggi – spiega il delegato – hanno comunque cercato di assicurare lo svolgimento delle attività sportive cittadine, rinunciando ad inserire la gestione degli impianti nel novero dei servizi pubblici a domanda individuale”.
Il Coni non intende sollevare una questione politica “non voglio entrare nel merito del procedimento che ha portato all’individuazione delle tariffe e dei “conti” effettuati per giungere a tale determinazione. Voglio sottolineare, però, che tali tariffe sono certamente in grado di mettere in difficoltà ulteriormente le nostre società sportive, già duramente provate dall’assenza di qualsiasi sostegno economico di Comune, Provincia ed ora, cosa ancora più grave perché trattasi di ferita ancora aperta, della Regione Siciliana. Sono tariffe addirittura superiori a quelle fissate dalla Provincia Regionale per l’utilizzo del PalaCarelli, comprensive anche del servizio di custodia e guardiania. Alle società sportive nissene, invece, oltre che i soldi il Comune chiede una sorta di collaborazione, in considerazione della carenza di personale per la custodia e della carenza di fondi per il pagamento dello straordinario nonché dell’impossibilità di utilizzare il personale del reddito minimo per la suddetta attività lavorativa al di fuori dell’orario ordinario. Per evitare il rischio di chiusura degli impianti si chiede ai dirigenti di assicurare l’apertura e chiusura di questi ultimi con obbligo di spegnimento delle luci. Tutto questo aiuta a dipingere un quadro assolutamente non accettabile, lo dico senza polemica, e sento l ‘obbligo di estendere le ragioni di questo allarme lanciato dalle società calcistiche anche alle altre società sportive cittadine. Sono questi i motivi che mi portano a condividere pienamente le argomentazioni del presidente Morgana, al quale rappresento la mia disponibilità a ricercare tutte le iniziative che, di concerto con l’Amministrazione Comunale, possano portare ad una soluzione positiva della questione. Troppe società, anche storiche, hanno deciso di abbandonare ed altre, purtroppo, sembrano inesorabilmente costrette a farlo nell’ immediato futuro. Sarebbe bene riflettere – conclude Iacono – su questo dato ed adoperarsi veramente per intervenire prima che sia troppo tardi”.