Pubblicato il: 07/03/2016 alle 11:11
Rissa in campo al Palmintelli, domenica scorsa, durante la partita del campionato giovanissimi regionali tra Sporting Club Nissa e Giovani Leoni di Catania. Ad avere la peggio è stato l'arbitro, al quale il genitore di uno dei calciatori in trasferta – un uomo di 49 anni – ha sferrato un pugno. La gazzarra è esplosa a seguito di una accesa lite scaturita al termine di un incontro di calcio tra giovanissimi. Il catanese avrebbe inveito contro l’arbitro perché, a suo dire, ha insultato il figlio in campo.
A ricostruire le fasi che hanno portato alla lite sono stati i poliziotti della Sezione Volanti ai quali l’arbitro ha raccontato che, poco prima del loro arrivo, era intervenuto poiché alcuni giocatori si colpivano con calci e pugni a bordo campo. Nel tentativo di sedare gli animi in campo entravano anche alcuni dirigenti e altri giocatori delle due squadre.
L’arbitro, una volta sedati gli animi e attribuite le responsabilità, cercava di comminare la sanzione disciplinare sportiva del cartellino rosso ad alcuni giocatori della squadra ospite, quando è stato bloccato al polso dall’allenatore catanese ed è stato in quel frangente che ha sentito un forte dolore alla nuca poiché colpito alle spalle con un pugno.
I poliziotti, intervenuti a seguito di richiesta pervenuta al 113, su indicazione dell’arbitro, hanno identificato l’autore del pugno, padre di uno dei ragazzi della squadra ospite, il quale riferiva agli agenti di essere presente allo stadio per seguire la partita del figlio e, al termine, notando che era scaturita un’accesa lite decideva di intervenire. L'uomo ha spiegato di aver inveito contro l’arbitro poiché avrebbe offeso il proprio figlio. L’uomo, sulla base della querela presentata dall’arbitro, che ha riportato lesioni refertate presso l’ospedale Sant’Elia e giudicate guaribili in 3 giorni, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di lesioni personali.