Pubblicato il: 09/03/2016 alle 11:24
Mario Rino Biancheri, ex presidente della disciolta associazione antiracket di Caltanisetta, dovrà risarcire i danni al Comune di Caltanissetta e all'ex Provincia anche se la Cassazione ha dichiarato prescritti – e non lo ha assolto nel merito – i reati contestatigli per il crac dell'organismo. A precisare quest'aspetto sono gli avvocati Dino Milazzo e Raffaele Palermo, legali di parte civile per conto del Comune e dell'ente provinciale, dopo il verdetto con il quale la Suprema Corte ha dichiarato che è trascorso troppo tempo dalla commissione dei fatti perché si pronunciasse sulla responsabilità penale degli imputati. Di riflesso, i giudici di Roma hanno condannato gli imputati – oltre a Biancheri, erano finiti sotto processo anche Calogero Maria Imbergamo – a risarcire in sede civile, oltre al pagamento delle spese processuali per un ammontare di 3.500 euro. Circostanza che i due penalisti nisseni hanno ribadito dopo le affermazioni che lo stesso Biancheri ha rilasciato al termine del processo di terzo grado.
Secondo gli inquirenti, Mario Rino Biancheri avrebbe concesso finanziamenti dal fondo antiusura a Imbergamo e Bellia che, però, non avrebbero potuto beneficiarne. Una somma di circa 200mila euro. Ma l'ex presidente dell'Antiracket di Caltanissetta ha sempre sostenuto di essere stato raggirato dalle due presunte vittime, con le quali si è ritrovato sul banco degli imputati.