Pubblicato il: 29/03/2016 alle 18:29
Sentito quale teste nel corso di un’udienza il giovane, infatti, è stato scoperto dall’imputato che ha riconosciuto la sua vera identità. Lui aveva assunto quella del fratello gemello per sottrarsi ad una misura di prevenzione irrogata dal Questore ma, alla fine, quella messa in scena è stata scoperta e l’uomo denunciato. L’occasione si è presentata nei giorni scorsi quando gli agenti della Divisione Polizia Anticrimine della polizia, hanno eseguito un provvedimento emesso dal Tribunale per i minorenni, che disponeva l’accompagnamento coattivo di due fratelli gemelli, pregiudicati per svariati reati, citati in udienza quali teste in un procedimento penale promosso dalla Procura della Repubblica contro un altro soggetto imputato.
I poliziotti si sono presentati presso l’abitazione dei due fratelli e hanno proceduto all’identificazione di uno di essi che, presentatosi quale Alessandro, ha esibito loro un valido documento d’identità. A domanda specifica degli agenti lo stesso Alessandro riferiva che il proprio fratello gemello, Francesco, non era in casa e che attualmente si trova all’estero per lavoro e così i poliziotti non hanno potuto far altro che accompagnare in udienza il solo Alessandro. Nel corso dell’udienza davanti al giudice, però, è stato lo stesso imputato che, conoscendo bene i due gemelli, nonostante la forte somiglianza, ha subito riconosciuto nel teste il fratello Francesco e non Alessandro. Il teste a quel punto, vistosi scoperto, ha ammesso le proprie responsabilità dichiarando di aver fornito false generalità agli agenti nell’ intento di sottrarsi ad un provvedimento sanzionatorio irrogatogli nel maggio del 2015 dal questore di per la durata di un anno. Infatti, dagli atti della Questura di Caltanissetta, risulta che il tale Francesco in quella data era stato sottoposto alla misura di prevenzione irrogata a chi fa uso di stupefacenti e alcool con le prescrizioni del divieto: di frequentare sale gioco e agenzie di raccolta di scommesse, di condurre qualsiasi veicolo a motore e l’obbligo di rientrare presso la propria abitazione entro le 22 di ogni giorno e di non uscire prima delle 06.30. Il giovane, dopo la sottoposizione, nel settembre del 2015, si era reso irreperibile, non facendosi più trovare ai controlli di polizia, interrompendo di fatto la misura di prevenzione. Presso la Polizia scientifica, attraverso le impronte digitali, è stato dunque compiutamente identificato e denunciato alla Procura della Repubblica in stato di libertà per i reati di sostituzione di persona e falsa attestazione a pubblico ufficiale sulla propria identità personale. Inoltre, presso gli uffici della Divisione Polizia Anticrimine, è stato risottoposto alla misura di prevenzione interrotta a settembre, alle cui prescrizioni il giovane dovrà attenersi fino al mese di dicembre.