Pubblicato il: 13/04/2016 alle 10:13
Duro colpo alla corruzione e al malaffare inferto, con “Perla Nera”, un'operazione congiunta della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, ad alcuni esponenti della Pubblica Amministrazione e dell'imprenditoria nissena.
Su ordinanza del Gip nisseno Maria Carmela Giannazzo questa mattina i finanzieri della Polizia Tributaria di Caltanissetta hanno notificato i provvedimenti agli arresti domiciliari all'ex capo dell’ufficio tecnico di Caltanissetta oggi in pensione Armando Amico, al funzionario dell'ufficio tecnico di Caltanissetta Giorgio Salamanca, al funzionario del Comune di San Cataldo Daniele Silvio Baglio, i fratelli imprenditori edili Calogero e Ivano Venniro di Caltanissetta e Salvatore Ficarra di San Cataldo.
Nel frattempo è stata presentata la sospensione per un anno dall'esercizio di ufficio pubblico ai funzionari del Comune di Caltanissetta Salvatore Lanzafame e Salvatore Longo, entrambi impiegati all'ufficio tecnico del Comune di Caltanissetta. Tra i destinatari della misura interdittiva è stato incluso anche Claudio Bennardo, dirigente del servizio finanziario del Comune di Caltanissetta.
Sono stati notificati anche i provvedimenti per sequestro preventivo dei conti correnti e dei beni strumentali delle due aziende edili dei Venniro – la “2V Costruzioni s.r.l” e la “ditta individuale Venniro Calogero” – per un valore complessivo di 1.500.000 euro.
Stamattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno notificato una misura interdittiva della sospensione dell'ufficio Pubblico per un anno al direttore del servizio cimiteriale del Comune di Caltanissetta Vito Di Palma.
Contestualmente i militari hanno consegnato anche la misura interdittiva del divieto di ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche o di imprese per un anno al legale rappresentante della società di mutuo soccorso “Regina Margherita” Angelo Bellomo, al legale rappresentante della società di mutuo soccorso “Mutua società cattolica Maria SS della Catena” Rosario Scancarello, il legale rappresentante della società di mutuo soccorso “Militari in congedo” Giovanni Rivituso.
Per le stesse società il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro e ha integrato il provvedimento per le società “SMS Rosso di San Secondo” e O.n.l.u.s “A.N.P.S. Sezione Calogero Zucchetto”.
Si è trattata di un'operazione complessa durata diversi mesi curata dalla Procura di Caltanissetta nella direzione distrettuale Antimafia.
L'attività investigativa è iniziata per cercare di individuare i rapporti di parentela e di “affari” tra la famiglia di imprenditori Venniro, l'ingegnere Salamanca e l'ergastolano Salvatore Curatolo. Da quanto è emerso dalle indagini curate in sinergia con la Guardia di Finanza per la valutazione della documentazione finanziaria e degli accertamenti patrimoniali, gli imprenditori riuscivano ad ottenere dei “canali privilegiati” per aggiudicarsi gli appalti pubblici ai quali partecipavano.
Un vero e proprio “modus operandi” che secondo gli inquirenti da Caltanissetta si estendeva fino a San Cataldo è che è stato definito, per la sua capacità di bypassare il sistema di controllo di regolarità degli appalti, il “sistema Salamanca”.