Pubblicato il: 11/05/2016 alle 09:27
Potrebbe essere una sentenza “pilota” quella che ha visto assolto un giovane sancataldese
dall'accusa di guida in stato di ebbrezza. Un verdetto che potrebbe ridare la speranza a tantissimi automobilisti di uscire indenni dall'accusa di aver bevuto una birra, anche senza esagerare, e di ritrovarsi comunque sotto processo. Le aule di Tribunale sono piene di processi del genere ma stavolta la sentenza emessa dal giudice monocratico Salvatore Palmeri ha accolto la richiesta della difesa e ha ritenuto l’imputato “non punibile per la particolare tenuità del fatto”.
La vicenda risale al 12 luglio scorso, quando il ventitreenne M.R., alla guida di una AUDI Q5, era incappato in un posto di blocco in Viale della Rinascita a San Cataldo.
I Carabinieri della tenenza avevano accertato tramite etilometro Drager Alcoltest 7110 MK III il tasso alcolemico dell’automobilista. Entrambe le misurazioni, la prima effettuata alle ore 3,19 e la seconda alle ore 3,30, riportavano un valore di 0,89 g/l contro il limite di 0,50 g/l imposto dalla legge.
Nel corso del giudizio immediato sono stati acquisiti i verbali e la relazione di servizio redatta dai carabinieri. Il pubblico ministero ha concluso chiedendo la condanna. Alle richieste dell'accusa hanno controbattuto gli avvocati dell’imputato, Salvatore Falzone e Antonino Falzone, sostenendo la tesi dell’applicabilità della particolare tenuità del fatto anche al reato di guida in stato d’ebbrezza. E sulla scorta di due recenti pronunce della Cassazione, hanno ottenuto l’assoluzione. Fra settanta giorni il deposito della motivazione.