Umberto Eco ha vietato, per testamento l'organizzazione di convegni sulla sua opera per i prossimi dieci anni. Caltanissetta vuole però ricordare la straordinaria opera di un genio contemporaneo, a partire dalla sua opera postuma, Pape Satàn Aleppe”- Cronache di una società liquida, opera non completamente inedita, in quanto silloge di alcune “Bustine di Minerva” apparse sull'Espresso dal 2000 al 2015. Il volume ha inaugurato la casa editrice “La nave di Teseo” di Elisabetta Sgarbi e viene presentato da Moni Ovadia, che chiuse i discorsi al funerale laico del semiologo, e dal professore Gianfranco Marrone dell'Università degli Studi di Palermo.  La presentazione si svolgerà giovedì 9 giugno alle 17,30 nell'aula magna del Liceo Classico “R.Settimo”.
La serata, organizzata dalla Società Dante Alighieri in accordo con l’Assessorato alla Creatività e Cultura, sarà allietata da letture e opere d'arte di Calogero Barba, Lillo Giuliana, Michele Lambo, Giuseppina Riggi, Salvatore Salamone, Franco Spena.
«Noi non rivedremo Umberto Eco nel tempo della nostra vita, non solo nel mio che ho settant'anni, ma neanche nel tempo delle generazioni più giovani di me» disse Moni Ovadia quel giorno di febbraio. Non lo rivedremo, ma potremo leggerne i saggi, i romanzi, gli articoli e far rivivere il suo genio di studioso ed erudito, la sua leggerezza di uomo umile e disponibile, la sua curiosità ed eclettismo di umanista a tutto tondo.
Le incursioni di Umberto Eco nella cronaca, nel costume, nella politica, saranno un ingrediente settimanale che mancherà a chi cercava una voce di rara acutezza e di considerazioni non preconcette.