Fra un boccone e l’altro nasce timidamente un’idea: “Teniamoci in contatto. Facciamo un gruppo su WhatsApp”.
Chi l’avrebbe mai detto che si sarebbe scatenata una vera e propria caccia al compagno di classe “disperso”?
“Tu cerca Giovanni che io cerco Mariolina…” – “Rocco cerca Palmida…” – “Ad Anna penso io…” e così via fino a raggiungere quota 30 e oltre.
La chat su WhatsApp cresce giorno dopo giorno. Si affolla sempre più di nuovi compagni ex-dispersi. Tutti felici di risentirsi. Battute su battute, post a valanghe. Cresce sempre di più la gioia di rivedersi, di risentirsi e di constatare che “nulla è cambiato da allora!”. Da quando ? Dal 1975!
Tutti pronti a scherzare, prendersi in giro, senza filtri, senza formalità. All’interno della chat non esiste avvocato, carabiniere commercialista, muratore, commerciante,… Quando chatti nel gruppo sei solo tu. Nome e cognome. Senza titolo e senza ruolo. Sei il compagno di classe con cui hai trascorso circa 5 anni della tua gioventù, tutti i giorni. La confidenza e l’affetto di allora non sono mai scemati.
E allora parte la nuova iniziativa: “Rivediamoci tutti insieme”. Quando? Finalmente si decide per il 3 dicembre.
Ecco che allora aumenta la trepidazione, l’eccitazione e la felicità all’idea di rivedersi tutti. Il gruppo su WhatsApp è praticamente ingestibile. Ogni giorno centinaia e centinaia di battute, critiche, scherni, ricordi, foto, video. Non sono mancate neanche le battaglie per il referendum “SI o NO”? Tutto all’insegna del rispetto e di una amicizia che per anni si era solo assopita. Tutti hanno constatato che a suo tempo si era seminato bene. Il seme dell’amicizia era stato piantato con amore e attenzione.
Non si vedono da almeno 36 anni eppure non si sono formalizzati, non si sono atrofizzati. Mille ricordi sono affiorati nella mente. Mille storie: i primi amori, le prime delusioni, i professori “buoni” e i professori “cattivi”, i bidelli, il “panino con le panelle” per la ricreazione, i compagni dispettosi, i compagni secchioni, i compagni che non aiutavano mai e quelli che aiutavano sempre.
Intanto si avvicina il 3 dicembre.
Non tutti sono rimasti in Sicilia. Alcuni vivono a lavorano al Nord. Nessun problema! Ogni impegno viene messo da parte e per il 3 la parola d’ordine è una sola: “Ci sarò !”.
Una specie di magia sta prendendo corpo. E’ bellissimo. Nessun impedimento. Tutti uniti e affiatati. Pure i più “freddini” si riscaldano e si emozionano.
Intanto la chat è sempre più “pazza”.
Adesso è ora di organizzare. Chi cerca un locale alternativo al solito ristorante dove non ci si può muovere liberamente; chi si occupa della musica; chi va a caccia di un ricordino da regalare a tutti, chi fornisce le bevande e chi le vivande.
Alla fine, tutti pronti per la sera del 3 dicembre.
Si va a fare visita alla Professoressa Zarbo insegnante di matematica ritrovarla dopo 39 anni, alla tenera eta di 87 anni, con la stessa gentilezza di allora è stato un momento toccante, le abbiamo consegnato una targa ricordo e un bel mazzo di fiori . La serata inizia. I maschietti si premurano a omaggiare le “ragazze” di una rosa rossa. Un pensiero bellissimo e molto apprezzato dalle compagne.
Suona la campana e si inizia… con l’appello. Per ogni presente un piccolo gadget ricordo della serata. Ma per gli assenti ? Ovviamente pure per loro. Ma nel loro caso assume il significato di un invito al prossimo incontro che sicuramente ci sarà!
Abbracci, baci e le immancabili frasi: “Come sei cambiato!” – “Scusa ma non ti avevo riconosciuto.” – “Sei sempre la stessa.” – I più burloni: “Mamma mia come sei invecchiato !”.
Si scherza, si balla, si ride e ci si guarda negli occhi. Con tanta felicità ma anche con una punta di amarezza. Gli anni sono passati e in questi casi ti accorgi ancora di più di come sia volato il tempo. Ti senti giovane dentro ma i volti dei tuoi compagni sono lo specchio del tuo tempo e ti ricordano che il tempo è passato. Ma via questi tristi pensieri! Si ritorna a scherzare e a ridere. Ci si inventa anche un esame di stato. Ma questa volta non si discutono materie ostiche bensì vecchi ricordi, scherzi e aneddoti dei vecchi tempi. Giusto per ridere e per ricordare. Ricordare la gioventù, la spensieratezza e l’amicizia che ancora oggi li unisce. Il diploma viene dato a chi ha tenuto in piedi più di tutti simpaticamente la chat su WhatsApp.
La serata prosegue. E’ anche una serata che vede una piccola parentesi seria. Si trova modo, infatti, di offrire un umile pensiero a chi offre il proprio tempo per aiutare i più sfortunati. Anche in questo tutti presenti e tutti felici di aver sfruttato questa occasione anche per qualcosa di buono e di giusto.
La serata magica continua fino a notte inoltrata. Ma come tutte le magie è destinata a finire.
Una serata indubbiamente bellissima, indimenticabile, da ripetere assolutamente.
Si comincia a congedarsi. Un abbraccio, una lacrima e un arrivederci con l’impegno di ripetere periodicamente questa fantastica riunione che ha avuto il sapore di una vera e propria magia di amicizia.
(Maurizio Lombardo)
Nominativi del gruppo:
Aldo Gigante,
Anna Naro,
Ausilia Di Gloria,
Beniamino Lo Vullo,
Carmela Pastorello,
Carmela Speziale,
Claudio Emma,
Claudio Scaletta,
Domenico Di Mare,
Filippo Viviano,
Francesca Marotta,
Francesca Vitale,
Gabriella Bellomo,
Gaetano Arcarese,
Gaetano Cassaro,
Giovanna Cumia,
Giovanna Orefice,
Giovanni Ballarino,
Giovanni Casabona,
Giuseppe Lamattina,
Giuseppe Parisi,
Giuseppe Rizza,
Giuseppina Fiore,
Mariolina Di Gregorio,
Massimo Larecchiuta,
Maurizio Iraggi,
Maurizio Lombardo,
Miranda Cariola,
Palmida Di Pasquale,
Piero Giunta,
Rita Pugliese,
Rocco Anzaldi,
Salvatore Cancilla,
Sandra Scarpello,
Vincenzo Galiano