Pubblicato il: 26/12/2016 alle 16:37
Anis Amri, ritenuto responsabile dell'attentato di Berlino, era stato anche visitato al pronto soccorso di Caltanissetta. Il tunisino, nel maggio 2015, era stato trasportato nel nostro ospedale, accompagnato da due agenti della questura di Palermo, per escludere eventuali tossicodipendenze o patologie. Anis Amri era stato poi dimesso in giornata e dichiarato perfettamente in salute. Nel periodo che va damaggio a giugno del 2015, infatti, Anis Amri era stato al Centro Identificazione ed Espulsione di Caltanissetta. Dopo Caltanissetta, da dove è uscito con ordine del questore di abbandonare il territorio italiano, l’uomo da luglio 2015 si sarebbe recato in Germania. Lo stesso, in precedenza, dopo vari reati (era stato anche uno dei responsabili dell’incendio al centro di accoglienza di Lampedusa) era stato detenuto per 4 anni al carcere L’Ucciardone di Palermo.
Intanto gliinvestigatori della Digos sono stati al lavoro anche durante il giorno di Natale per ricostruire nel dettaglio di spostamenti di Anis Amri, il tunisino ritenuto responsabile della strage di Berlino e ucciso la notte tra giovedì e venerdì scorso a Sesto San Giovanni durante un controllo di un equipaggio della Volante. Da analizzare anche i dati che ieri gli investigatori tedeschi hanno portato a conoscenza degli agenti della Digos, coordinati dal procuratore aggiunto Alberto Nobili, a capo del Dipartimento Antiterrorismo della Procura di Milano e dai pm Paola Pirotta e Piero Basilone. All'esame la pistola calibro 22 che il tunisino aveva con sé, la sua scheda telefonica non utilizzata e altri elementi che potrebbero chiarire se l'uomo poteva disporre di appoggi nel Milanese, oppure se Sesto era solo un luogo di passaggio per andare altrove.
Anis Amri, il terrorista ucciso per la strage di Berlino, era in contatto con suo nipote attraverso Telegram per poter eludere i controlli della polizia. E' quanto emerso dopo un'operazione delle forze di sicurezza tunisine, che hanno smantellato ieri una cellula terroristica composta da tre membri tra i 18 e i 27 anni, tra cui il nipote dello stesso Amri. La cellula terroristica operavatra Fouchana nel governatorato di Ben Arous, e Oueslatia, in quello di Kairouan.
Confronto in Questura a Milano tra gli investigatori della Digos e quelli tedeschi, che si occupano della strage di Berlino, dopo il conflitto a fuoco di ieri a Sesto San Giovanni in cui è stato ucciso Anis Amri, il tunisino sospettato dell'eccidio al mercatino di Natale. Numerosi gli elementi investigativi da confrontare, in particolare la pistola calibro 22 che Amri aveva con sé a Sesto San Giovanni. Gli investigatori lavorano per verificare se sia la stessa che ha ucciso l'autista polacco del Tir utilizzato per la strage.