Andrea Miragliotta, sezione Polizia Stradale Caltanissetta, ha messo piede fra le macerie di Amatrice il 10 novembre rimanendo in servizio fuori porta fino al 27 dello stesso mese. Lo scorso giorno 11 ha ripreso, questa volta con la divisa pesante per ripararsi dalla neve e da temperature che hanno toccato i -10?, per rimanervi fino agli ultimi di gennaio.
Le sue mansioni prevedono anti-sciacallaggio e viabilità stradale, in questo viavai di mezzi pesanti, di addetti ai lavori e di gente disperata che torna a controllare la propria casa sventrata. Molto difficile è stato discutere al telefono con lui che, seppur libero dal servizio, sembrava comunque esser di turno, interrotti sovente da aiuti e indicazioni varie che forniva a passanti.
Facile immaginare del resto la criticità del momento, che purtroppo non si risolverà tanto facilmente. In questi lunghi e intensi giorni, Miragliotta ha parlato bene con colleghi del luogo che hanno loro stessi subìto la perdita di casa e affetti. Èpazza e instancabile la voglia di ricominciare – racconta l’assistente di polizia – ma nella malinconica e condivisa consapevolezza che nulla, mai più, potrà tornare come prima.
Alla scontata domanda di come procedano i lavori, questa la risposta: “La sensazione è quella di trovarsi in un paese raso al suolo dalla guerra: camion militari e vigili del fuoco tra case in macerie. Un deserto dove chi vi è rimasto trova ristoro solo alla mensa della Croce Rossa. Più nessun negozio, solo l’antiquario trasformato in bar e chiamato La Rinascita, in segno di incoraggiamento. Tutti sono andati via, in alloggi tra L’Aquila e San Benedetto, ma allevatori e coltivatori non possono che rimanere. Come pure chi ha potuto allontanarsi dallo sfacelo, di fatto non fa che fare viaggi verso casa, quella natale, per vedere se qualcosa si evolve o controllare che non accadano saccheggi, pericolo fortunatamente sotto stretto controllo delle autorità”.
La stessa domanda l’abbiamo rivolta al collega con cui condivide il servizio, Fabio Lo Presti, di origini palermitane. Per lui, qui, è la prima esperienza: “un’altra cosa vedere dal vivo tale devastazione, le immagini televisive avevano certo reso l’idea, ma nella realtà è tutto più raccapricciante. Tutto demolito, comprese le frazioni circostanti. Chi ha ricevuto la roulotte per affrontare l’emergenza, l’ha stabilmente parcheggiata di fianco al fantasma della propria casa, quasi completamente rasa al suolo, e lì vive in attesa, lunga, di potervi rientrare”.
(Fonte Daniela Buttò, 98zero.com -Poliziotto pattese ad Amatrice)