Pubblicato il: 02/07/2015 alle 08:18
Proseguono gli appuntamenti della rassegna “Erranza e approdi” con le poesie di Giuseppe Giovanni Battaglia, poeta prematuramente scomparso nel 1995 a quarantaquattro anni.
L’assessora Marina Castiglione ha sottolineato che “la presenza di alcuni testi di Battaglia all'interno della rassegna si coniuga con quanto espresso dallo stesso poeta «Ho tentato di far vivere anche nel mio verso la fine della cultura contadina». Tutta la sua poesia si coagula, infatti, all’insegna del “viaggio”, del cambiamento, dello strappo violento, dell’allontanamento e della fuga, dell’impeto eversivo e del ritorno alle radici”.
Il testo, edito da Lithos e curato da Vincenzo Ognibene, pittore della mostra che si trova esposta al piano superiore del Palazzo, sarà presentato dal professore Antonio Vitellaro. Parteciperà Filippo Dolce, Sindaco di Aliminusa, dove ha sede il Parlo letterario dedicato al poeta.
L’appuntamento è per venerdì 3 luglio, alle ore 18.00, presso la Sala degli Oratori di Palazzo Moncada. Il pomeriggio sarà intervallato da letture e canti ebraici a cura del gruppo Beny Efraim.
Biografia di Giuseppe Giovanni Battaglia
Dopo le prime prove, “La Terra Vascia” e “La piccola valle di Alì” si trasferisce a Roma e vi incontra Gaetano Giganti e Pio la Torre protagonisti dell’occupazione delle Terre in Sicilia. Frequenta circoli che gravitano nell’area politica della sinistra e pubblica “Campa padrone che l’erba cresce” (1977) con la presentazione di Tullio De Mauro. Nato come poeta dialettale, continua la sua attività poetica in lingua nazionale. La poesia di Battaglia, oltre ad essere denuncia civile è nello stesso tempo la cassa di risonanza disperata e severa delle classi popolari e contadine della sua comunità. Il suo universo poetico nasce e gravita in un microcosmo, quello di Aliminusa, che dalla sua poesia riceve una sorta di certificato di esistenza.