Pubblicato il: 12/11/2015 alle 10:06
Sbarca in Sicilia “l'Atlante Italiano dei conflitti Ambientali” con un tour che vedrà coinvolte le città di Catania, Gela, Licata, Niscemi e Ragusa.
“L’atlante è uno strumento di informazione, documentazione, partecipazione cittadina e messa in rete di realtà territoriali oltre che di visibilità e denuncia dei fattori di rischio ambientale presenti nel paese”. Un sito, una mappa virtuale che traccia conflitti concreti, costruita assieme a dipartimenti universitari, ricercatori, giornalisti, attivisti e comitati territoriali, E' sull'ambiente che si giocano, da tempo, le maggiori battaglie politiche, sociali, economiche e giuridiche. E' attraverso l'ambiente che passano i destini di tutti.
Sono stati organizzati degli incontri che vedranno protagonisti i comitati territoriali che si battono per “un altro mondo possibile”.
La tappa di Gela, fortemente voluta dal comitato No Muos, si svolgerà sabato 14 novembre, alle ore 10 e 30 presso il centro congressi di Macchitella.
Sarà presente Salvatore Altiero, attivista dell'Associazione A Sud e del CDCA – Centro di documentazione sui conflitti ambientali e blogger de “Il Fatto Quotidiano” e coautore del progetto di video inchiesta “Italian offshore” vincitore del premio DIG – Documentari Inchieste Giornalismi 2015, sezione focus on Italy.
Il comitato No Muos, che ha già partecipato al tavolo di discussione sul tema che si è svolto lo scorso aprile al Parlamento europeo, spinge per riconoscere l'esistenza di un conflitto ambientale. “Una parola – hanno commentato gli atticisti – invece, che qui è temuta, sottaciuta, falsificata, osteggiata. Ma, per dirla con le parole di Eraclito: Il Conflitto è padre di tutte le cose, di tutte re; e fa degli uni dèi, degli altri uomini; gli uni schiavi e gli altri liberi. Fu Petrolchimico, fu Raffineria, (non) sarà Green – hanno concluso – e, soprattutto,rimangono al momento solamente le trivellazioni. Certamente l'Eni e il cane a sei zampe hanno segnato i destini di questa città. Del sogno di Enrico Mattei sono rimaste le scorie”.