Pubblicato il: 19/11/2015 alle 19:40
La formazione degli studenti, al liceo classico, linguistico e coreutico “Ruggero Settimo” a Caltanissetta passa anche attraverso la visione di film che invitano alla riflessione e alla maturazione della coscienza degli spettatori.
Ed è per questo che venerdì gli studenti lasceranno le loro aule per sedersi sulle poltroncine della sala cinematografica “Supercinema” di Caltanissetta per assistere a “Still Alice”.
Matilde Perriera, docente dell’istituto, ha anticipato ai suoi allievi il contenuto profondo della trama e focalizzato i punti cardine sui quali si devono soffermare.
“Nel film si snoda la coinvolgente girandola di un’avventura esistenziale in anticlimax vissuta da Alice Howland, una donna titanicamente protesa contro il devastante Alzheimer che le sgretola la quotidianità e la immette in un sentiero senza ritorno – ha spiegato – Still Alice è stato scritto e diretto dai artistici Richard Glatzer e Wash Westmoreland, che hanno pienamente realizzato l’intento di dare un’espansione cinematografica a “Perdersi”, la storia coinvolgente della neuroscienziata Lisa Genova. Il lungometraggio si distingue per la partecipazione emotiva e la delicatissima sensibilitàdi Julianne Moore, straordinaria esegeta premiata come miglior attrice protagonista con l’Oscar 2015 e il Golden Globe 2015che, per 98 intensissimi minuti di proiezione, lascia lo spettatore con il fiato sospeso. Quando si spengono le luci, comunque, al di là delle note demistificanti, il film lascia una scia propositiva per la determinata fermezza e l’inossidabile forza di volontà che connotano la meravigliosa interprete di cui rimangono memorabili i lunghi addii delle continue riflessioni lapidarie attraverso cui denunzia quanto incredibilmente attuale sia il suo problema, insegna “a trasformarsi in variopinta farfalla pronta a tendere una mano nei giorni pieni di vento, di rabbia, di lacrime, una farfalla che ha una vita breve ma gode di ogni momento e sa cogliere ogni occasione come stimolo funzionale per regalare brividi che nessun deficit neuropatologico potrà mai fermare”