Pubblicato il: 20/05/2015 alle 15:43
Un momento della premiazione
Quando lo sport unisce. E' accaduto a Caltanissetta dove afghani e pakistani – che spesso sono stati protagonisti di episodi di cronaca su fronti opposti – hanno disputato nel piazzale a ridosso dello stadio “Tomaselli” il 1° Trofeo di cricket “Ch. Karam Ali Warraic”, intitolato allo sportivo pakistano travolto un mese fa da un'auto a Pian del Lago.
Lo scorso anno era stata promossa un’analoga iniziativa con un torneo di volley ball, organizzata come il trofeo di quest’anno da Shahbaz Muhammad Warraic in memoria del padre. Le squadre che si sono cimentate in questo sport tradizionale dei due Paesi e poco diffuso in Italia erano composte, come detto, da pakistani ed afghani, che risiedono attualmente in Sicilia e, in particolare nel nostro territorio, da Mazzarino a San Cataldo, oltre che a Caltanissetta. Nelle settimane precedenti all'evento sportivo ben quattro le squadre che si erano allenate e che hanno partecipato all’incontro di cricket. Il torneo, che ha preso il via nella mattinata di lunedì, si è protratto fino al pomeriggio con le varie eliminazioni, portando in finale una squadra afghana capitanata da Jamil Jabarkhei e una squadra pakistana, capitanata da Shahbaz Muhammad Warraic. Questi ultimi si sono aggiudicati la vittoria finale.
Al termine della giornata sono state consegnate le coppe per i primi tre finalisti, le medaglie ai tre migliori giocatori e tre medaglie a chi ha svolto il lavoro come giudice di gara. Messo a disposizione dei partecipanti e del pubblico anche un piccolo rinfresco. Ad affiancare Shahbaz Warraic nell’organizzazione del torneo è stato Raja Anwar.
“E’ stato un giorno di piacevole aggregazione tra tutti noi – dicono gli organizzatori – che ci ha permesso, almeno per un giorno, di sentirci un po' a casa, con le nostre tradizioni sportive. Siamo soddisfatti di essere stati veramente in tanti, in un clima gioioso e festoso”. Ed auspicano l’organizzazione in futuro di iniziative simili insieme ai nisseni per promuovere uno scambio anche culturale e di idee e di disinnescare eventuali problemi di convivenza tra nisseni e stranieri, aprendosi ad una integrazione reciproca.