Pubblicato il: 11/03/2017 alle 16:59
Tutto pronto a Butera per l'evento “Passio Christi” che si svolgerà il 9 aprile, alle18, in occasione della Domenica delle Palme.L’evento, che avrà luogo nella parte antica del paese, all’ingresso del castello Arabo – Normanno, è organizzato dall’Associazione “Volta la Carta”.
La Settimana Santa a Butera, a partire dalla Domenica delle Palme sino alla Domenica di Pasqua, da secoli ormai costituisce un periodo pieno di manifestazioni degne di attenzioni dal punto di vista storico, religioso, artistico, sociale e culturale, e capaci di attrarre innumerevoli gruppi di persone, non solo di buteresi emigrati ma anche di altri paesi, oltre che studiosi ed osservatori della grande tradizione popolare siciliana.
Le manifestazioni sono di carattere principalmente religioso e hanno l’obiettivo di commemorare e fare rivivere gli eventi che riguardano la passione, le morte e la risurrezione di Gesù di Nazareth, così come sono raccontati dai vangeli.
Ma esse non hanno solo un carattere rievocativo, perché non sono racconti impersonali di avvenimenti lontani. Sono delle vere e proprie rappresentazioni di fatti, dei quali anche la città di oggi si sente parte, per quella capacità che ha la religiosità popolare di favorire la partecipazione diretta ad avvenimenti che dai credenti sono accolti e registrati di generazione in generazione come avvenimenti di salvezza e di liberazione.
Da questo punto di vista, perciò, le varie manifestazioni della Settimana Santa sono testimonianza e documento di come tutto un popolo entra nel cuore degli eventi che celebra, con la sua fede, le sue emozioni, il suo amore e con tutta la capacità di condividerli.
E senza dubbio sta qui il fascino di questa “Settimana Santa”, che non conosce interruzioni o calo di potenza di attrazione o restringimento di partecipanti ancora al presente.
Un grande spettacolo di fede è quello della “Passio Christi”, in cui la tradizione incontra la pietà popolare in un momento di grande suggestione e coinvolgimento.
La nostra città ha conosciuto una lunga tradizione di rappresentazioni sacre, subito dopo la seconda guerra mondiale infatti, i Buteresi hanno cominciato a mettere in scena la passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo. Negli anni ’60 poi è proseguita tale tradizione con lo scopo di riunire quanti più giovani possibili e di radunarli attorno al racconto di una tra le pagine più emozionanti che la Bibbia ci propone. Altri artisti Buteresi hanno preso spunto dalla nostra settimana santa per raccontare la passione di Cristo come ad esempio lo scrittore e filosofo Fortunato Pasqualino che con il suo reportage per la Rai “La Settimana Santa a Butera” ha fatto conoscere a tutta l’Italia le nostre tradizioni. Ed ancora a fine anni ’80 ricordiamo un eccellente tentativo di riportare in scena il patire di Cristo sulla croce con una splendida interpretazione dei giovani attori Buteresi e con un elevato gradimento da parte della popolazione. Infine, ricordiamo l’ultima realizzazione scenica dei primi anni ’90 con il musical “Non uccidetelo è innocente”, di Giosy Cento. Un racconto della passione di Gesù condotto a metà strada tra evento storico e attualizzazione.
La massiccia partecipazione e l’elevato coinvolgimento di attori e spettatori in tutte le edizioni è da attribuire al forte senso di pietà popolare e al trasporto emotivo che da sempre caratterizza il Buterese e che lo lega intimamente alla nostra settimana santa e alle sue tradizioni.
Ogni comunità ha sempre cercato di utilizzare le varie tecniche espressive per vivere meglio la sua fede. La sensibilità artistica ed emotiva ma anche la tecnica espositiva si è evoluta e così si sono evoluti anche i gusti e le modalità per esprimere un racconto così “antico”. Alla stessa maniera della tragedia greca, nella quale si presentavano scene ed elementi della religiosità popolare, si è cercato di proporvi non solo una semplice rappresentazione teatrale, ma un’espressione della tradizione religiosa e sociale della nostra cittadina, con l’inserimento di tutti gli elementi che ci caratterizzano e distinguono al fine di operare una vera “catarsi”, una purificazione cioè, perché non siate solo spettatori di un evento che si compie ma, attraverso gli elementi della nostra passione che ci coinvolgono sempre così tanto, possiate rivivere il patire di Gesù e sentire le emozioni che questo vi provoca.
La sacra rappresentazione “Passio Christi” vuole richiamare alla memoria alcuni elementi del vecchio “Martuoriu”, termine con cui a Butera si definiva la “Passione”, ma vuole anche rinnovarsi inserendo alcune novità. Gli echi di ciò che è avvenuto in questi anni, il successo e la soddisfazione dimostrata dal pubblico durante e nei mesi successivi, i complimenti, gli attestati di stima e gli incoraggiamenti a fare sempre meglio, hanno caricato e motivato ancor di più i membri dell’associazione che hanno voluto dare seguito ad un progetto che a molti era piaciuto e che quindi doveva essere replicato, restituito e migliorato.
Gli apprezzamenti che la manifestazione ha ricevuto sul web, i followers e le condivisioni copiose dei video e degli spezzoni su facebook hanno infatti attirato l’attenzione di molti siti e concorsi culturali: primo fra tutti il Premio Italive – Il territorio dal vivo, un’iniziativa promossa dal Codacons con la partecipazione di Autostrade per l'Italia in collaborazione con Coldiretti. Il team di Italive ha così contattato l’associazione per proporre l’inserimento di Passio Christi tra gli eventi da votare.
La manifestazione è stata attenzionata e sponsorizzata anche dai siti “Vivi la Sicilia” e “EventHint”, da tanti giornali e tv locali che hanno speso parole positive nei nostri confronti, prima fra tutti Rete Chiara, che trasmetterà in diretta l’evento sul canale 813 del digitale terrestre ed in live streaming.
Ci troveremo infatti nel punto nevralgico della Butera medievale, nel sito storico più importante che testimonia le antiche e nobili origini del nostro paese: Piazza Castello, come a voler valorizzare i vari siti del nostro paese in un percorso ideale che di anno in anno propone diversi luoghi di interesse. Il nostro castello si trasformerà in un “tempio religioso”, come lo ha definito BALARM, (sito che informa sugli eventi culturali, turistici e di spettacolo in Sicilia). La torre arabo-normanna che sarà alle nostre spalle, non farà solo da scenografia ma entrerà in maniera prorompente in scena, pronta a rievocare lo scenario e l'atmosfera delle mura di Gerusalemme.
Ritroverete tutti gli elementi della nostra settimana santa che le precedenti edizioni hanno voluto valorizzare, specchio di ciò che di bello e singolare Butera sa produrre. Stessa carica, stessa motivazione, stessa voglia di testimoniare: questa la combinazione vincente per respirare a pieni polmoni l’atmosfera che viene a crearsi nei giorni della settimana santa.
La rappresentazione sarà accompagnata dalle musiche della Settimana Santa. Troveranno spazio inoltre tra gli abiti di scena, quelli utilizzati dagli apostoli nella processione del Santo Salvatore della Domenica delle Palme. Tra gli attori inoltre, ritroveremo il gruppo dei “lamentatori” con il loro tipico canto di accompagnamento alle processioni del giovedì e venerdì santo: le “Parti”, componimenti poetici in dialetto Buterese, che narrano la Passione di Nostro Signore.
Le musiche saranno tratte sia da “La buona novella” di Fabrizio De André che descrive un Gesù molto umano e molto ribelle, prendendo spunto dai Vangeli apocrifi, ma anche dalle musiche del film The Passion, composte da John Debney, che descrivono perfettamente il dolore umano della passione in segno di devozione e rispetto per il sacrificio del Messia. La Sacra Rappresentazione ripercorrerà la passione di nostro Signore e sarà suddivisa in 7 scene, sostenuti su due piani scenici a cui gli spettatori fermi potranno assistere.
Il copione – fedele ai testi dei quattro vangeli – riproporrà i momenti più significativi della Passione di Cristo attraverso la ricostruzione, curata nei minimi dettagli, dei seguenti quadri: Ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, Ultima Cena, Agonia nel Getsemani, Cortile del Palazzo di Caifa, Processo davanti al Sinedrio, Processo nel Pretorio di Pilato, Verso il Calvario, Crocifissione, Risurrezione.
Centinaia di figuranti di ogni età, studenti, impiegati, insegnanti, liberi professionisti, casalinghe e pensionati riproporranno, nel suggestivo scenario architettonico ai piedi del Castello Arabo-Normanno, la rappresentazione sacra con ambientazioni che richiamano i luoghi del tempo, artistiche scenografie che si rinnovano e musiche coinvolgenti che accompagnano i dialoghi degli interpreti.
L’evento è interamente organizzato e curato dall’Associazione “Volta la Carta” di Butera, regia di Orazio Taibbi che sin dal primo giorno di prove ha inteso realizzare in questa rievocazione del “Dramma Sacro” quel connubio proprio del popolo Buterese intriso di spiritualità e arte, riuscendo a miscelare il contesto storico con l’esigenza di rendere attuale il messaggio cristiano della Passione di Cristo. Tra musica e narrazione, oltre al gruppo dei “Lamentatori” di Butera, prendono parte alle scene più di cento attori, dall’Entrata in Gerusalemme alla Resurrezione, in un incredibile quadro unitario per le diverse scene che rievocano la storia passione e morte di Cristo.
Lo scopo della “Passio Christi” è far rivivere a ciascuna persona il cammino della salvezza che Cristo ha seguito fino al sacrificio estremo, fino al Calvario.
E’ una preghiera in un gigantesco anfiteatro naturale che nasce dalla contemplazione della Passione del Signore, rievocata dal Vangelo mediante il forte sentimento di pietà popolare.
Sulla via della croce di Cristo, il Padre ha tracciato per l’uomo il cammino della salvezza che trova nell’Eucarestia, centro della vita cristiana e vero pane degli angeli, forza e viatico.
Accogliendo, allora il messaggio della Croce e le Parole del Maestro, mettiamoci in viaggio, certi che, per andare incontro al Signore “bisogna rinnegare se stessi, prendere le proprie croci, lasciar tutto e seguirLo”. (Mt. 16,24)
«Anche noi, credenti e non, spettatori di un dramma antico e sempre attuale, continuiamo a fissare lo sguardo su quel volto di dolore e di gloria. Èil volto di Cristo, nel volto di ogni uomo».