L’auto nuova va male e la proprietaria, su indicazione del call center, si reca presso l’officina autorizzata dal marchio. Una volta arrivata lì, però, viene schernita e derisa dal titolare. Disavventura per una 50enne nissena che alla fine ha anche contattato una pattuglia della polizia. “Il mezzo va bene è lei che non sa guidare. Se rivuole l’auto, mi deve pagare il disturbo”, si è sentita rispondere la 50enne nissena che nei giorni scorsi è incappata in una disavventura ai limiti del surreale. La donna aveva notato infatti che la propria autovettura, acquistata da poco, aveva qualche problema. Il mezzo infatti, una volta messo in moto, perdeva di potenza subito dopo. A quel punto la donna ha contattato il call center del marchio. Un operatore l'aveva informata che poteva portare la sua auto gratuitamente presso l’autofficina autorizzata, che in questo caso si trovava a Canicattì, per le verifiche del caso, così come previsto dal contratto sulla garanzia del mezzo. Dopo qualche giorno la donna ha ricevuto la telefonata dal meccanico e, una volta giunta in officina, le è stato comunicato che il mezzo andava bene e che era lei a non essere in grado di guidarlo. La donna infastidita dal comportamento dell’uomo ha cercato di spiegare che il mezzo, una volta messo in moto, perdeva di potenza fino a spegnersi, ma il meccanico avrebbe insistito ironizzando sull’incapacità della donna di condurre il mezzo e, anzi, visto il tempo inutile che gli aveva fatto perdere, avrebbe preteso una somma in denaro per restituirle l'automobile, poiché "capricci" come quelli non erano compresi nella garanzia. Al rifiuto della proprietaria di pagare per il controllo che gli era dovuto dal contratto, il meccanico ha chiuso il mezzo dicendole che se non pagava la somma richiesta poteva andarsene a piedi. La donna a quel punto palesemente infastidita ha chiamato la polizia che è intervenuta sul posto facendo restituire le chiavi alla malcapitata e informando i due contendenti delle facoltà di legge per dirimere il dissidio.