Pubblicato il: 27/05/2017 alle 17:08
Ha spalancato le porte della sala operatoria e ha aperto le braccia. «È tutta colpa mia, siamo in una situazione gravissima». Un chirurgo dell’ospedale Villa Sofia ha pronunciato queste parole rivolgendosi ai parenti di Filippo Chiarello che da sei ore attendevano dietro la porta del reparto di Chirurgia d’urgenza. Il paziente è morto ieri dopo un giorno di agonia e la morte cerebrale decretata dall’elettroencefalogramma piatto. Il medico che ha confessato l’errore ha ammesso di avere reciso l’aorta addominale e di avere perforato l’intestino durante un intervento in laparoscopia, cioè senza taglio chirurgico, per due calcoli alla colecisti. Un’operazione di routine che dura in media una quarantina di minuti e che, invece, si è prolungata per oltre sei ore. Infine, la tragedia.
Filippo Chiarello aveva 38 anni, era titolare di un negozio di vernici per auto nel quartiere Zisa, nella sua vita non era mai entrato in un ospedale. «Prima di essere operato mi ha detto che aveva paura, temeva gli aghi. Non riusciamo a credere a questa assurda tragedia. Ci sembra un incubo », non si rassegna uno dei cognati, Tony Fazio. «Ce lo hanno ammazzato — dice il suocero, Luigi Naccari — e adesso vogliamo giustizia».
La famiglia si è già affidata a un avvocato e ha sporto denuncia contro l’ospedale. L’azienda Villa Sofia-Cervello ha già aperto un’inchiesta interna: «Siamo vicini alla famiglia». Filippo Chiarello, padre di due bambini di 8 e 3 anni, era arrivato in ospedale sabato scorso. Aveva un forte dolore allo stomaco. Tre giorni di accertamenti e il responso: calcoli alla colecisti. I medici avevano prospettato al paziente quell’intervento e le dimissioni dopo tre giorni. Non è andata così. (Romina Marceca e Francesco Patanè – Repubblica.it – https://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/05/27/news/palermo_muore_a_38_anni_dopo_una_laparoscopia_il_medico_ammette_colpa_mia_-166523085/)