Pubblicato il: 05/07/2017 alle 19:14
I periti hanno visto e rivisto le immagini delle telecamere della discoteca Goa di Palermo. Quei fotogrammi che, per quanto piuttosto scuri, ritraggono – secondo gli inquirenti – alcune delle persone coinvolte nella rissa che portò alla morte di Aldo Naro, il giovane medico ucciso pochi giorni dopo la sua laurea in una festa in maschera nella discoteca il 14 febbraio del 2015.
La ricostruzione fatta dai periti nominati dal gup (l’ingegnere Alessio Ricci e il medico legale Gianluca Marella, due docenti entrambi dell'università Tor Vergata di Roma) conferma quella dei carabinieri anche se non è possibile identificare con certezza assoluta alcuni dei partecipanti alla rissa.
Sono imputati in questo troncone Giovanni Colombo, Pietro Covello, Daniele Cusimano, Mariano Russo, Natale Valentino, Giuseppe Micalizzi, Carlo Salvatore Lachina (accusati di rissa), Giuliano Bonura e Francesco Meschisi (accusati di favoreggiamento personale).
Non è possibile, al momento, secondo i pm Siro DeFlammineis e Claudio Camilleri, escludere nessuno degli imputati dal coinvolgimento nella rissa che portò alla morte di Naro. Le immagini inquadrano il bar e le uscite, il privè dove scoppiò la rissa è poco visibile. Si vede gente che corre ma la maggior parte dei ragazzi nel locale non si accorge della vicenda se non in un secondo momento. Alcuni buttafuori sarebbero intervenuti a sedare gli animi nel privè, mentre il calcio mortale sarebbe stato sferrato da un buttafuori abusivo verso l’uscita del locale.
Gli avvocati degli imputati presenteranno una consulenza di parte nell’udienza del 20 settembre. Le indagini difensive dell'avvocato Michele Giovinco, legale di Cusimano, lo portano a sostenere che l'imputato, accusato di avere scatenato assieme ad altri la lite per la contesa di un cappello da cowboy (si trattava di una serata in maschera), in realtà si trovava al bar. E ci sono delle immagini che lo confermerebbero. Solo dopo l'intervento dei buttafuori, e cioè quando la rissa era già scoppiata, Cusimano viene immortalato mentre raggiunge il privè del locale.
Con il rito ordinario sono processati Francesco Troia, Massimo Barbaro e Antonino Basile. Massimo Barbaro, gestore della discoteca, è indagato per favoreggiamento personale per aver coperto il buttafuori abusivo che avrebbe sferrato il calcio mortale.
Nei mesi scorsi, la corte d’appello aveva condannato a dieci anni di reclusione (scontati di un terzo per il rito abbreviato) il giovane di 18 anni che avrebbe colpito a morte Naro. L'imputato aveva 17 anni quando avvenne la rissa e faceva il buttafuori, dopo essere stato reclutato nel quartiere dello Zen.