Pubblicato il: 13/07/2017 alle 08:32
Dal pianto al sorriso. Dalle lacrime dei familiari di chi si è visto sì fortemente ridurre la pena ma ad ogni modo si ritrova sul groppone un bel po’ di anni di galera da scontare, a chi può ridere perché non solo la condanna è scemata di tantissimo, ma ha pure riconquistato la libertà. Sono i due volti della sentenza del processo d’appello “Cobra 67” per 26 imputati – che ha inglobato anche i dossier “Figaro” e “Giro di vite” – che ha mutato, e non poco, il quadro uscito dal primo processo. Più di sette ore di camera di consiglio, ieri per annullare totalmente le condanne di Fausto Gaspare Dell’Utri (2 anni in tribunale), Maurizio Giudici (aveva 10 anni e 1.500 euro di multa), il fratello Antonio Giudici (rimediò 8 anni, 6 mesi e 1.500 euro di multa) e Claudio Candura (ne è uscito con 8 anni e 30 mila euro di multa). Non doversi procedere per prescrizione nei confronti di Giovanni Germano Paladino (prima 11 anni e 28 mila euro di multa). Riduzione della pena per Vincenzo Ferrara a 18 anni e 6 mesi (contro 30 anni) e per i suoi fratelli Fabio e Ivan Ferrara con 11 anni ciascuno (erano 18 anni); Luana Scarlata 9 mesi e 800 euro di multa con pena sospesa (erano 12 anni); Fabio Celestri con 3 anni e 1.800 euro di multa (erano 9 anni, 4 mesi e 30 mila euro); Elia Giardina con 3 anni, 2 mesi e 2 mila euro di multa (6 anni e 2 mesi e 16 mila euro); Giovanni “Castrenze” Di Girolamo con 3 anni, 3 mesi e 1.200 euro di multa (erano 4 qnni, 7 mesi e 5 mila euro); Alfredo Maffi con 4 anni, 6 mesi e 450 euro di multa (a fronte di 6 anni); Luigi Minnella ha rimediato 5 anni e 500 euro (contro 6 anni e due mesi); Francesco Fiandaca “Pantani” è sceso a 5 anni e 6 mesi (erano 12 anni); Nunzio Di Stefano s’è visto comminare 3 anni e 9 mesi (erano 14 anni e 6 mesi); Marianna Ventura discesa in picchiata con un anno e pena sospesa (erano 10 anni); Carlo Sanfilippo condannato a 5 anni e 8 mesi (erano 8 anni e 1.500 euro); Manuel Mosca è sceso a 7 anni e un mese (16 anni e 7 mesi); Davide Palermo con una fortissima riduzione a 4 anni e 2.500 euro di multa (a fronte di 23 anni e 9 mesi); restano invariate le condanne nei confronti di Borino Michele Cusenza 3 anni; Raimondo Alletto 2 anni e un mese; Davide LI Vecchi 2 anni; Giuseppe Ferrara che ne è uscito con un anno, 6 mesi e 4 mila euro di multa; Nicola Salvatore Amico con 10 mesi e 1.500 euro di multa e Umberto Niotta con la pena a 8 mesi. La riduzione delle condanne è legata al riconoscimento della lieve entità per quanto concerne il reato associativo. Palermo e Mosca, dopo la lettura del dispositivo, sono stati scarcerati. Questo il verdetto emesso ieri pomeriggio nell’aula bunker Malaspina dalla corte d’Appello presieduta da Maria Giovanna Romeo (consiglieri Aldo De Negri e Gabriella Tomai), mentre a rappresentare l’accusa, ieri, in aula è stato il sostituto PG Carlo Lenzi. I ventisei (difesi dagli avvocati Massimiliano Bellini, Ernesto Brivido, Maria Francesca Assennato, Salvatore Daniele, Walter Tesauro, Sergio Iacona, Dino Milazzo, Alberto Fiore, Giacomo Vitello, Boris Pastorello, Salvatore Amato, Michele Ambra, Ferdinando Milia, Dino Gabriele Magno e Salvatore Cannata) sono stati accusati a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga, furti, estorsioni e incendi. Questo il quadro uscito fuori sull’onda delle tre operazioni, due di polizia e una dei carabinieri, che quanto a reati hanno preso in esame un vasto fronte. Inchieste che nella loro globalità, tra giugno 2010 e settembre 2012, hanno fatto scattare complessivamente 43 ordini di custodia cautelare e una pioggia di denunce. (Vincenzo Falci, Gds.it)