Sarà il processo a chiarire se quattro medici dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta abbiano o meno delle responsabilità nella morte di Viviana Meli, la giovane di Palma di Montechiaro ricoverata nella struttura sanitaria nissena dopo un incidente stradale e morta a soli 29 anni, il 14 settembre 2012.
A processo per omicidio colposo, dopo il rinvio a giudizio deciso dalla gup Antonella Leone, andranno C. C., 60 anni, urologa, M. P., 37 anni, A. S., 59 anni, ortopedici, e S. L. A., 56 anni, anestesista. In aula si andrà a metà settembre, davanti al giudice monocratico Valentina Balbo. Non sono invece emerse responsabilità – e quindi la gup ha deciso il proscioglimento – per i medici del Pronto soccorso Salvatore Amico, 37 anni e Giovanni Antonio Zuccalà, 52 anni, come chiesto dai loro difensori, gli avvocati Walter Tesauro e Rocco Guarnaccia.
Un caso finito sulle scrivanie della Procura nissena dopo la morte della giovane coinvolta in un incidente d’auto sulla Ss 115. Viviana Meli era giunta in ospedale con una lesione ai reni che aveva causato un’emorragia e con la frattura del femore. La ragazza venne sottoposta all’intervento per risolvere il problema al femore, mentre non sembrò urgente, sulle prime, effettuare l’intervento ai reni per fronteggiare l’emorragia.
Ed è su queste decisioni che i magistrati nisseni, dopo una serie di accertamenti e perizie medico-legali, hanno rilevato dei sospetti errori da parte dei medici, soprattutto nel non effettuare un intervento di urgenza per una laparotomia esplorativa – cioè un’incisione per controllare da vicino l’interno della zona interessata – in modo da rendersi conto della reale entità dell’emorragia renale. Inoltre, sempre secondo la tesi accusatoria, un altro errore sarebbe stato commesso nel non sottoporre la paziente ad alcuni esami prima dell’intervento al femore. La ragazza morì alle 23.45 di quel tragico 14 settembre di cinque anni fa e i familiari presentarono denuncia per chiedere che fosse fatta luce. I loro legali di parte civile, gli avvocati Loredana Gueli, Giuseppe Cantavenere e Francesco Scopelliti, si sono associati alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pubblici ministeri Sofia Scapellato e Matteo Campagnaro. Gli avvocati Walter Tesauro, Rocco Guarnaccia, Alberto Fiore, Agata Maira e Michele Micalizzi hanno chiesto il proscioglimento, affermando che non c’erano elementi tali per sostenere la responsabilità dei medici. (Vincenzo Pane)
Caltanissetta, ragazza morì dopo un incidente: 4 rinviati a giudizio, prosciolti Amico e Zuccalà
Lascia un commento
Lascia un commento