All’alba di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Caltanissetta, in Gela (CL), Catania, Palermo e Agrigento, con la collaborazione dei militari dell’Arma locale, hanno dato esecuzione a 7 (sette) misure cautelari.
L’operazione, del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Gela, è stata denominata “DONNE D’ONORE”.
L’attività d’indagine, condotta dai Carabinieri della Sezione Operativa, prese le mosse nell’ottobre 2015 a seguito di alcuni danneggiamenti con colpi di arma da fuoco ad imprenditori locali, per i quali si cercò di approfondire le dinamiche e le figure che si potevano celare dietro. I militari dell’Arma con attività d’indagine tecnica, di riscontro e controllo del territorio, coordinate dalla DDA presso la Procura di Caltanissetta, hanno inoltre accertato nel corso dell’indagine anche una fiorente attività di spaccio derivante da numerosi acquisti di sostanze stupefacenti a Catania che alimentavano il mercato gelese di spaccio al minuto, nonché altre estorsioni e danneggiamenti compiuti con armi da fuoco tra cui i due episodi occorsi la notte del 22 ottobre 2015 all’indirizzo dell’abitazione di BODINAKU Malvin e CAVALERI Carlo per debiti legati allo spaccio di stupefacenti, entrambe effettuate con fucile da caccia. I Carabinieri hanno focalizzato la loro attenzione su alcuni soggetti, già noti alle forze dell’Ordine, che avevano contatti privilegiati nell’area del catanese e acquistavano quantitativi di sostanza stupefacente del tipo.
Al centro dell’organizzazione è posta la famiglia di LIARDO Nicola, capo indiscusso del sodalizio, già appartenente a Cosa Nostra, clan EMMANUELLO, impegnato nel traffico di stupefacenti a partire dagli anni ’90, che d’accordo col suo ex compagno di cella CRISAFULLI Salvatore, impartiva le disposizioni alla famiglia direttamente dal carcere dove è tuttora detenuto.
IL RUOLO DELLE DONNE: data la restrizione in carcere, i due capi famiglia conducevano i loro loschi traffici, avvalendosi della costante collaborazione di GRECO Monia e CHIARAMONTE Maria intesa “Mary”, rispettivamente: la prima moglie di LIARDO e la seconda compagna del CRISAFULLI, che avevano il ruolo di intrattenere i contatti con gli acquirenti e di organizzare le trasferte per fare carico della sostanza stupefacente.
CANALI DI APPROVVIGIONAMENTO: Giuseppe LIARDO, ricevute le disposizioni dalla madre GRECO Monia, si recava a Catania per acquistare cocaina dalla compagna di CRISAFULLI Salvatore e, successivamente, la reimmetteva nel mercato gelese avvalendosi di altri spacciatori tra cui RANIOLO Salvatore “Tony”.
LE ESTORSIONI: due sono state le estorsioni aggravate dal metodo mafioso ai danni di imprenditori locali accertate, uno dei quali era stato costretto ad assumere fittiziamente il figlio del boss pagandone anche i contributi. È stata anche acclarata la disponibilità in capo allo stesso LIARDO Giuseppe di un’arma da sparo con cui operava le minacce e i danneggiamenti.
LINGUAGGIO CRIPTICO: in moltissime delle conversazioni captate il linguaggio utilizzato dagli indagati è palesemente criptico, per dissimulare il reale oggetto dei loro dialoghi, ovvero il riferimento alle sostanze stupefacenti. Pertanto, si è giunti a una corretta comprensione delle conversazioni avendo riguardo al mutevole oggetto cui si fa di volta in volta riferimento, che agevola ad ottenere la chiave di lettura da intendersi, come quella relativa alle attività ed ai traffici illeciti di cui si è detto.
SOGGETTI SOTTOPOSTI A MISURA:
Ø la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di:
1. LIARDO NICOLA, cl. 1974; -IN PALERMO-
2. CRISAFULLI SALVATORE, cl. 1978; -IN CATANIA-
3. LIARDO GIUSEPPE, cl. 1997; -IN GELA-
4. RANIOLO SALVATORE inteso “TONY”, cl. 1990; -IN AGRIGENTO-
Associati nelle rispettive carceri.
Ø la misura coercitiva degli arresti domiciliari nei confronti di:
5. GRECO Monia, cl.1977; -IN GELA-
6. CHIARAMONTE Maria Teresa intesa “Mary”,cl.1973; -IN CATANIA-
Ø Obbligo di presentazione alla P.G.
7. LIARDO Dorotea intesa “Doroty”, cl. 1995. -IN GELA-
Agli stessi sono contestati i reati di: associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, estorsione e danneggiamento con colpi di arma da fuoco.
All’alba di questa mattina il blitz per assicurare alla giustizia i summenzionati e che ha visto l’impegno di nr. 30 militari CC e di Unità cinofile dell’Arma.