“Dentro un’emozione” è l’ultimo romanzo del farmacista-scrittore Vincenzo Bonasera. Già il titolo indica quella che sarà la vera protagonista della storia inventata e narrata dall’Autore, l’emozione, un moto dell’animo variamente coniugato dai personaggi sia nei modi sia nei contenuti.
Molto si svolge, infatti, attorno all’emozione, che costituisce, così, un fondale scenico fatto da tanti filoni narrativi, che si intrecciano fra essi, convergendo in un unico itinerario letterario. La storia di questo romanzo si snoda a metà degli anni ’70 ed ha per protagonista un giovane, Sergio Mondovì, che lascia Como per Palermo, dove frequenterà l’ultimo anno di liceo classico.
Quali motivi stanno dietro questa che appare una vera fuga?
Mondovì conoscerà un anziano barone e insieme scopriranno tante “bellezze” di Palermo in un percorso storico-artistico-culturale facendo “vivere” la città, anche, attraverso riferimenti storici o legati alla leggenda.
Il barone, Anselmo Floridia, via via, nella narrazione assumerà un ruolo sempre più importante ricordando la propria giovinezza, la propria vita dissoluta di nobile e di proprietario di miniere di zolfo. Sergio, nonostante la giovane età, è stato già provato da tante vicende, adesso si pone molte domande religiose, sociali, morali non dandosi risposte presuntuose ma lasciando aperto un “ipotetico colloquio”con i lettori, che così diventano essi stessi “protagonisti”.
Vincenzo Bonasera non è nuovo al coinvolgimento emotivo dei suoi affezionati lettori, sempre attraverso uno stile scorrevole, rilassante, semplice ma non semplicistico, etimologicamente curato ma volutamente non appariscente o ridondante.
Vincenzo Bonasera non rincorre il successo, la notorietà, tantomeno il lucro, la sua è solamente una grande passione che, tuttavia, non ostacola la sua vera professione di farmacista… e adesso sono già 45 anni di costante lavoro, avendo iniziato a Vallelunga, suo paese di nascita, e continuato poi a Caltanissetta dal 1979.
Così, come negli altri suoi romanzi: – “E così fu che”, “Alla fine è sempre amore”, “La lunga ombra del destino”, “Vivere una vita diversa”, “Delitto a Catania”, “Nel sogno dell’amore” – anche in quest’ultimo, Vincenzo Bonasera dà una visione stilnovistica della donna nei riguardi della quale delinea il sentimento dell’amore come un afflato immateriale, che rasenta appena i suoi aspetti umanamente sensuali, denotando verso di lei un rispetto atavico d’altri tempi… che però emoziona.