Aneddoti e momenti della vita di Peppino Impastato. Quelli indelebili che solo gli amici ricorderanno per sempre. Ieri sera all'ex Scuola Capuana di via Re D'Italia, i compagni di Peppino Impastato, Faro Di Maggio e Salvo Vitale, che con lui hanno condiviso amicizia e impegno politico, davanti ad un'attenta e numerosa platea ne hanno ripercorso la vita, le lotte, i sogni. Un clima informale in occasione della presentazione dei tre libri scritti proprio da Salvo Vitale sulla vita dell'attivista ucciso dalla mafia nel 1978: "Peppino Impastato, una vita contro la mafia", "Era di passaggio", "Cento passi ancora". Tantissimi i ragazzi che hanno preso parte all'incontro – all'interno dell'ex scuola vi è la Rete degli Studenti ma anche il nuovo circolo Aut – e hanno chiesto curiosità storiche ma anche letterarie sulle poesie di Peppino. "Ci furono depistaggi – hanno raccontato Salvo e Faro – da parte dei carabinieri, delle istituzioni. Alla morte di Peppino stampa, forze dell'ordine e magistratura parlarono di un atto terroristico in cui l'attentatore sarebbe rimasto ucciso. Il delitto, avvenuto in piena notte, fu annunciato dai telegiornali dell'una ma passò quasi inosservato poiché proprio in quelle stesse ore veniva ritrovato il corpo senza vita del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Non fu facile ma alla fine riuscimmo a dimostrare la matrice mafiosa del delitto. Il mandante era il boss Gaetano Badalamenti". Salvo Vitale e Faro Di Maggio ieri sera hanno anche detto la loro su quanto affermato in questi giorni dal fratello di Peppino Impastato, Giovanni, il quale ha dichiarato alla stampa di sentirsi offeso dall'utilizzo del nome "Cento Passi" per la lista del candidato alla Regione della sinistra Claudio Fava. "Non capiamo e non condividiamo la posizione di Giovanni – hanno detto i compagni di Peppino – i "Cento Passi" è un simbolo che richiama ai valori di Peppino e di tutti i siciliani onesti e quindi perché non utilizzarlo per quella lista? E' una cosa positiva che un partito voglia improntare la propria attività a quella che fu la lotta di Peppino contro la mafia. Tra l'altro i Cento Passi ancor prima che essere il famoso titolo del film è il titolo proprio di un capitolo che Claudio Fava in un libro dedicò alle vittime della mafia".