La torbida vicenda è iniziata a Conegliano Veneto, in provincia di Treviso, nel 1995, quando la bambina protagonista della terribile vicenda aveva solo otto anni, ma è arrivata nelle aule del tribunale solo molti anni dopo, quando la vittima degli abusi, ormai cresciuta, ha trovato il coraggioper denunciare il padre orco. L'uomo oltre a violentare la sua bambina l'aveva addirittura "prestata" ai suoi amici affinché ne abusassero a loro volta. Un dramma che si è protratto per otto lunghi anni, fino a quando la vittima aveva sedici anni.
La vittima, che oggi ha trent'anni, ha trovato la forza di denunciare solo recentemente, e l'uomo riconosciuto colpevole in primo grado è stato condannato a ben dieci anni di carcere.
Pena poi confermata dalla Corte d'Appello di Venezia, che però ha dovuto fare retromarcia perché il reato è caduto in prescrizione. L'uomo non dovrà dunque scontare nemmeno un giorno di reclusione, nonostante sia stato ritenuto responsabile dei pesanti abusi. Resterà a piede libero e sarà tenuto solo a risarcire la figlia, costituitasi parte civile.
La prescrizione, che consentirà all'uomo di non pagare per le sue azioni, è un nuova ferita per la vittima, che ancora oggi sta tentando di superare il trauma subito in infanzia. Ha trovato il coraggio di uscire allo scoperto solo a distanza di molti anni, evidentemente segnata nel profondo da quelle violenze subite quando aveva solo otto anni. All'epoca il padre, che si era da poco separato dalla madre della bambina, aveva quarantasei anni.
Per lunghi anni la bambina si è trovata a vivere tra violenze sessuali e violenze e minacce. L'uomo all'epoca soffriva di alcolismo e quando si ubriacava diventava violento. Si recava a prendere la figlia promettendole di portarla al luna park, invece la conduceva nel suo appartamento e la stuprava. Nel corso del processo di primo grado la ragazza ha ricostruito quegli anni, scendendo nei dettagli senza mai cadere in contraddizione. (https://it.blastingnews.com/cronaca/2017/10/abusava-sessualmente-della-figlia-condannato-ma-non-andra-in-carcere-002101019.html)