Pubblicato il: 20/11/2017 alle 14:30
Niente sconti e nessuna riabilitazione. Colpevoli erano e colpevoli rimangono. Senza più prova d’appello. Perché la Cassazione ha blindato il pronunciamento con cui gli otto – tra gli oltre sessanta coinvolti nella maxi inchiesta «Cobra» » su droga, furti ed estorsioni – sono stati riconosciuti responsabili.
La pena più severa è stata ribadita nei confronti di Ivan Vincenzo Alletto con 6 anni e 2.000 euro di multa (contro 7 anni e 4 mesi in primo grado) accusato di due reati associativi e un episodio estorsivo ai danni del locale «Mc Lube»; seguono, secondo entità della condanna, Giuseppe Di Gati con 4 anni e 2.000 euro di multa (contro 4 anni, 6 mesi e 10 giorni e 11.100 euro) per il reato associativo e furti ed è stato già arrestato per un cumulo di pene; Beckir Harckay con 2 anni e 6 mesi (contro 3 anni e 10 mesi nel primo processo) per associazione a delinquere semplice, spaccio di stupefacenti, incendi e pestaggi; Danilo Villa con 3 anni (in precedenza 3 anni, 6 mesi e 20 giorni e 2.000 euro) per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga; a Michael Calogero Alba con 2 anni e 2 mesi (in primo grado 3 anni) per una corposa sfilza di reati; stessa pena a 2 anni e 2 mesi per Gianluca Bellomo (erano 2 anni, 7 mesi e 10 giorni) accusato di spaccio; Guido Rizza al quale sono stati comminati 2 anni (contro 2 anni, 7 mesi e 10 giorni nel primo grado) accusato di associazione a delinquere e spaccio di droga e, peraltro, è il solo nel lotto d’imputati al quale è stata concessa la pena sospesa perché non aveva mai avuto grane giudiziarie; e, infine, il collaboratore di giustizia Daniele Condorelli condannato a un anno (un anno e 4 mesi nel primo passaggio in aula) che è stato chiamato tirato in ballo per associazione finalizzata allo spaccio ed ai furti. (Vincenzo Falci, Gds.it)