Pubblicato il: 23/11/2017 alle 18:29
Due panche rosse per non dimenticare Lorena Cultraro e Ana Maria Florin. Due donne della città vittime della violenza, alle quali, in diverse circostanze, sono state spezzate crudelmente le giovani vite.
Lorena Cultraro, aveva 14 anni e nel pomeriggio del 30 aprile del 2008, tre “baby assassini” la violentarono ed uccisero senza pietà in un casolare di contrada Valle Giummarra.
Il corpo della ragazza fu poi rivenuto senza vita galleggiante in un pozzo poco distante dal “casolare della morte” dove i tre minorenni l’avevano gettato per farlo inabissare nell’acqua legandogli una grossa pietra all’addome.
Ana Maria Florin, giovane di 23 anni di nazionalità romena, residente in città, venne uccisa a colpi di pistola la sera del 26 ottobre del 2015 sotto gli occhi terrorizzati della sua figlioletta di soli 2 anni dall’uomo con il quale aveva avuto una relazione.
Due orrende storie di donne uccise tra le tante, vittime di barbara violenza, in memoria delle quali, l’Amministrazione comunale presieduta dal sindaco Massimiliano Conti, in occasione della ricorrenza della Giornata internazionale contro il femminicidio, ha disposto per sabato mattina, la posa di due panche rosse.
La manifestazione, a cura dell’assessorato alle pari opportunità di cui è delegata Adelaide Conti, avrà inizio sabato 25 novembre alle 11 a Largo Guariglia (nella foto) vicino il Belvedere, dove sarà posta la prima panca rossa.
Una piazzetta Largo Guariglia, frequentata nelle ore serali da giovani, proprio dell’età di Lorena e Ana e di mattina, anche dagli alunni della scuola dell’infanzia e primaria del vicino plesso scolastico Belvedere dell’Istituto comprensivo.
La seconda panca rossa invece, sarà collocata all’Istituto d’istruzione superiore Statale “L. da Vinci”, affinché gli studenti possano farsi portatori di valori di pace e della non violenza sulle donne.
“Proprio sabato, che ricorre la Giornata internazionale contro il femminicidio” afferma l’assessore Adelaide Conti,” anche noi vogliamo ricordare Lorena Cultraro ed Ana Maria Florin, uccise da uomini di cui si fidavano, come momento di riflessione e sensibilizzazione pubblica contro la violenza sulle donne ed al tempo stesso, di affermazione dei diritti umani, dei valori del dialogo, fondati sul rispetto, la pace e la fratellanza umana”.