Pubblicato il: 03/12/2017 alle 09:57
“A volte nella vita dietro ai grandi problemi si nascondono della opportunità. Con ‘Braccialetti rossi’ raccontiamo come in situazioni difficili anche all’interno di un ospedale valori come l’amicizia, l’amore, la solidarietà aiutino a superare il dolore ad affrontare la malattia con coraggio. In una società edonista come la nostra abbiamo bisogno di queste storie che parlano di speranza e solidarietà” così il regista Giacomo Campiotti ha raccontato agli studenti della città come ha vinto la sfida di portate nelle case degli italiani, in prima serata, temi importanti quali la malattia e la disabilità considerati tabù raccontando le storie di ragazzi che tra le corsie di un ospedale si innamorato, si divertono, si arrabbiano.
Un incontro svoltosi all’Auditorium “G. Bufalino” nell’ambito del fitto cartellone del Salus Festival. Giunto in città per partecipare alla serata di gala del Salus Cinefestival come ospite d’onore il regista Giacomo Campiotti ha raccontata agli studenti delle sue esperienze nel mondo del cinema rispondendo alle tante domande che gli sono state poste.
“La parola cancro è difficile da pronunciare. Le persone – ha affermato Campiotti – quando si ammalano continuano comunque ad essere persone, siamo noi che li consideriamo malati e a vedere gli ospedali come luoghi dove le vite dei pazienti vengono messe in pausa. Ho considerato l’ospedale come un luogo simile a tanti, con le stesse dinamiche che succedono in qualsiasi altro luogo come in un campeggio. Quel che cambia sapendo di avere un timer sulla propria vita è di vivere con maggiore intensità le loro esperienze, i loro amori, le litigate ed è quello che è piaciuto ai ragazzi”.
Laureato in pedagogia all'Università di Bologna Campiotti ha lavorato per diversi anni nel teatro di piazza, realizzando spettacoli in giro per l'Italia e all'estero. Assistente e aiuto regista di Mario Monicelli ne “Il marchese del Grillo” dopo aver realizzato i suoi apprezzati cortometraggi (Tre donne, La bomba e Ritorno al cinema) ha esordito nel 1989 nel mondo del lungometraggio con “Corsa di primavera” vincendo al Festival di Giffoni come miglior film. Nominato ai Golden Globe per “Come due coccodrilli” e al David di Donatello con “Mai più come prima” è conosciuto per aver firmato la regia di “Bianca come il latte, rossa come il sangue” versione cinematografica del romanzo d'esordio di Alessandro D'Avenia, la seguitissima serie tv su Rai uno “Braccialetti rossi” e alcune fiction televisive di successo quali “Giuseppe Moscati”, “Preferisco il paradiso” e “La figlia di capitano”.
Ad affiancare il regista nell’incontro con gli studenti Pier Sergio Caltabiano, direttore della formazione del Cefpas che ha affermato. “Campiotti è riuscito a toccare un tema ad alta sensibilità senza lasciare l’amarezza ma recuperando il sorriso. Nella vita occorre lavorare anche sulla capacità di ironizzare, di cogliere gli aspetti positivi che la vita offre. Una sfida vincente quella che ha accettato trattando aspetti quali la malattie e i tumori”.
In merito al Salus Festival il regista Campiotti ha dichiarato: “sono venuto a Caltanissetta perché credo che sia importante parlare dei temi legati alla salute, argomenti che vanno affrontati prima della malattia. Credo moltissimo nella prevenzione, in un alimentazione sana e nei corretti stili di vita”.