Pubblicato il: 22/12/2017 alle 14:43
Luca Vullo, autore, regista e produttore, mercoledì 27 dicembre 2017 alle ore 20:30 va in scena al Teatro Comunale “Regina Margherita” di Caltanissetta con la première nazionale de LA VOCE DEL CORPO. Attraverso un cocktail di mimica, cinesica e prossemica, nel corso dello show l’esperto rivela i significati della gestualità del Bel Paese tra stereotipi, storia, lingua, cultura e scienza senza tralasciare aneddoti divertenti e possibili errori interculturali nei quali si può incorrere in altri paesi.
Luca Vullo, siciliano di origini, da anni risiede a Londra e insegna in tutte le università del mondo una materia unica, la gestualità italiana, divenendo in breve tempo l’ambasciatore del ‘body language made in Italy’. Da Los Angeles a Sydney, passando per la Cambridge University, illustra agli studenti stranieri di lingua italiana il significato delle centinaia di gesti tipici (almeno 250 in un giorno, secondo l’Università degli Studi Roma Tre) che nel nostro paese usiamo quotidianamente.
“Forse non riflettiamo mai abbastanza – racconta Luca – su quanto sia importante la comunicazione non verbale per tutti gli esseri umani. Per manifestare emozioni o esprimere concetti e pensieri, alcuni popoli fanno un maggiore uso del corpo e, tra questi, di certo gli italiani hanno una posizione di rilievo riconosciutale in tutto il mondo. La molla è scattata quando durante uno dei miei viaggi all'estero, un ragazzo americano mi disse che avrebbe saputo come ordinare un cornetto in un bar italiano solamente con un gesto. Per dimostrarmelo, fece il tipico gesto delle corna con il palmo rivolto verso di me con la certezza matematica che ci fosse un collegamento tra il gesto delle "corna" e il cornetto che consumiamo al bar! Ecco perché ho pensato che fosse necessario e utile spiegare al mondo il nostro meraviglioso e articolato codice linguistico che ci rende unici”.
LA VOCE DEL CORPO è uno show divertente, ma dal taglio culturale ed educativo, che affronta anche il tema dell’intelligenza emotiva, ossia quell’aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di comprendere in modo consapevole le emozioni proprie e degli altri, dal punto di vista scientifico. Ed è per questo che, per la prima volta, Vullo invita la madre Angela a lasciare le quinte per salire sul palco insieme al figlio: “Il nostro è un cordone che, nonostante la mia vita all’estero, non si è mai spezzato – racconta Vullo – e oggi voglio portarla con me in tournée per averla sempre vicina, anche perché riconosco in lei la mia vera maestra di intelligenza emotiva che mi ha permesso di potermi dedicare con profonda sensibilità al linguaggio del corpo non verbale e di insegnarlo nel mondo”. Per confermare la sua tesi, nello spettacolo Luca si avvale dell’aiuto della prof.ssa Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello Sviluppo presso l’Università di Padova, attraverso un’originale intervista scientifica in cui l’esperta coinvolge sia il protagonista sia il pubblico in sala. Partendo dalle emozioni provate nell’infanzia e dal rapporto tra una mamma e il suo bambino, la famosa scienziata guida lo spettatore alla scoperta delle potenti reazioni neurofisiologiche e biochimiche che, per esempio, si scatenano nel nostro cervello a fronte di semplici gesti come un abbraccio o una carezza.
Una vera e propria esplorazione emozionale resa ancora più profonda dalle musiche eseguite dal vivo del Maestro Giuseppe Vasapolli, fedele autore delle colonne sonore di quasi tutti i lavori cinematografici di Luca Vullo. Dopo il diploma in pianoforte, jazz e composizione al Conservatorio di Palermo, Vasapolli si è perfezionato negli Stati Uniti presso la University of Southern California di Los Angeles. Ha collaborato con alcuni tra i migliori musicisti italiani (Fabrizio Bosso, Francesco Cafiso), ha tenuto concerti in Australia, Stati Uniti, Sud Africa, Germania, Emirati Arabi e ha scritto vari arrangiamenti per big band e jazz ensembles.
Nello spettacolo LA VOCE DEL CORPO, le sue musiche si armonizzano con le immagini girate dal regista e proiettate sullo schermo in modo da stimolare i sensi dello spettatore facendolo immergere in questo viaggio tra teatro, cinema, musica, scienza e… perché no… la cucina.