Il rapinato è morto e non reggono più le contestazioni alla «banda del valium». Così come sono state ribattezzate due «comari» che hanno subito più procedimenti perché accusate di avere prima narcotizzato la vittima di turno per poi spogliarlo di beni in casa.
È l’appellativo che gli inquirenti hanno affibbiato in questi anni alla cinquantaquattrenne Caroline Lo Bue (difesa dall’avvocato Giuseppe Dacquì) ed alla quarantanovenne Ornella Cosenza (difesa dall’avvocato Calogero Montante), che sono state tirato in ballo per rapina in casa ai danni di un ultraottantenne, Michele L. C., che nel frattempo è deceduto.
Ed è proprio perché le sue accuse non sono più riscontrabili che la Corte d'Appello di Caltanissetta le ha assolte. Mentre nei primi due processi sono state condannate prima a 5 anni e poi a 3 anni ciascuno. Poi la Cassazione ha annullato le pene disponendo un nuovo processo, quello che si è chiuso adesso con le loro assoluzioni.
Secondo l'iniziale tesi accusatoria le due donne, nell'agosto del 2007, avrebbero agganciato l'anziano con il pretesto di proporgli il servizio di pulizia della scala.
Poi in un secondo incontro lo avrebbero narcotizzato con una bevanda per poi prendergli dall'armadio 240 euro. Soltanto quando le due donne erano già andate via da un po' il malcapitato si sarebbe risvegliato accorgendosi che i soldi non c'erano più.
Si è presentato ai carabinieri e attraverso alcune foto segnaletiche avrebbe riconosciuto una delle due sospette rapinatrici. Ma adesso non v'è prova che siano state loro. (Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia)