Aperta un’inchiesta per una morte sospetta in clinica. E se si tratti di un sospetto caso di malasanità, costato la scorsa notte la vita di una donna, saranno le indagini a chiarirlo. A cominciare dall’autopsia disposta dalla procura. Intanto i carabinieri, su disposizione della stessa magistratura, hanno acquisito le cartelle cliniche. Per mettere nero su bianco in relazione al decesso di una paziente avvenuto in poche ore.
La vittima è una donna cinquantenne entrata in sala operatoria la notte tra lunedì e martedì per un intervento e da lì non è più uscita viva.
La dolorosa vicenda s’è consumata alla clinica «Regina Pacis» di San Cataldo. La paziente è stata ricoverata per l’asportazione di un fibroma all’utero. Un intervento chirurgico ormai ritenuto di routine. Dapprima sarebbe stata sottoposta a tutti gli esami preparatori, come da prassi, per poi andare sotto i ferri.
Tutto secondo programmi. Almeno fino al momento di sottoporsi a quell’intervento chirurgico, per l’asportazione di quel tumore benigno, che sarebbe stato programmato in precedenza con i medici.
Lei è entrata in sala operatoria, i familiari sono rimasti in sala d’attesa ad aspettare la fine dell’operazione. Ma dentro la sala operatoria qualcosa sarebbe andato storto. Molto storto.
Già perché il cuore della donna si sarebbe improvvisamente fermato. Si è bloccato per sempre. Un arresto cardiaco l’avrebbe stroncata. Facendo scivolare nell’angoscia e nello sconforto i familiari.
Ma in quei momenti di profondo dolore, il marito ha trovato la forza di volere andare fino in fondo. Con la voglia di conoscere la verità. Per capire cosa non sarebbe andato per il verso giusto nel momento in cui, la moglie, è entrata in quel gruppo operatorio con i suoi piedi e ne è uscita, figuratamente, dentro una bara.
L’uomo, a pezzi e ancora sotto choc, ieri mattina s’è presentato ai carabinieri per denunciare quanto sarebbe accaduto in clinica alla moglie. E, con dovizia di particolari, ha fornito ai militari un racconto minuzioso. Partendo da quella che sarebbe stata la pianificazione di quell’intervento chirurgico, fino al momento della tragedia delle scorse ore.
Quel dettagliato rapporto è stato girato alla procura che ha aperto subito un dossier per illuminare i tanti coni d’ombra che presenterebbe l’amara vicenda.
Gli stessi magistrati, che adesso stanno coordinando il lavoro investigativo dei militari, hanno immediatamente ordinato il sequestro di tutti gli atti clinici relativi alla paziente deceduta.
Ma non è tutto. Per approfondire ulteriormente le indagini ed arricchirle di elementi è stata disposta anche l’autopsia sulla salma della cinquantenne. Proprio l’esame necroscopico dovrebbe fornire prime e determinati indicazioni per lo sviluppo dell’inchiesta.
(Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia del 17 gennaio)