I nodi adesso tornano al pettine. E il nodo più grosso dovrà sbrogliarlo il sindaco Giovanni Ruvolo nel processo che lo vede come coimputo vicenda dell’inquinamento della discarica di Contrada Stretto Giordano: oltre allo stesso Ruvolo, che si troverà nella doppia veste di imputato e parte e offesa,sono anche indagati ex sindaci, a partire da Salvatore Messana ( difeso dagli avvocati Giacomo Butera e Lito Cucchiara), Michele Campisi (difeso dall’avvocato Raffaele Palermo), funzionari e dirigenti dell’Ato Ambiente Cl 1. La determina di costituzione di parte civile è stata redatta e sottoscritta dall’assessore più anziano Maria Grazia Riggi che certifica quindi, già prima dell’eventuale udienza dibattimentale, il danno ambientale subito dal comune da parte del suo sindaco Ruvolo e degli ex amministratori che lo hanno preceduto. Il Comune di Caltanissetta, come è noto, si è costituito parte civile nell’udienza preliminare nella quale sono imputati di disastro ambientale, come detto, gli ultimi tre sindaci della città, e l’attuale sindaco Giovanni Ruvolo (difeso dall’avvocato Sonia Tramontana). Secondo l’accusa gli indagati non avrebbero vigilato sulle condizioni della discarica, poi riaperta e nuovamente richiusa, per la cui bonifica servirebbero oltre dieci milioni di euro che il comune, con le casse vuote, non poteva e non si può permettere di scucire. Secondo la procura la produzione di percolato era di almeno diecimila tonnellate all’anno. Il comune ha in serbo un progetto che potrebbe essere finanziato con le opere di compensazione del raddoppio della strada statale 640, che prevede la copertura della discarica con argilla per limitare l'infiltrazione di acqua e la conseguente uscita del percolato. L’intervento sulla discarica di contrada Stretto è stato anche previsto tra le opere del Patto per il Sud, (12 milioni di euro), quattrini, però, iscritti solo sulla carta. Sulla discarica c’è stato anche un esposto in procura da parte di Italia Nostra.Tutti gli imputati, tra sindaci ed ex dirigenti Ato, dovranno rispondere di avere causato gravi inquinamenti nella discarica di contrada Stretto. Ma,la sorpresa ,con tutta evidenza, che salta agli occhi è la clamorosa decisione operata dall’Assessore Comunale Maria Grazia Riggi,per conto del comune, di costituirsi parte civile anche nei confronti del sindaco in carica Giovanni Ruvolo. Un vero rompicapo giuridico, oltre che procedimento inusuale, per gli avvocati difensori, che dovranno smontare la memoria presentata dall’avvocato incaricato dall’assessore Riggi; un vero e proprio rompicapo anche per la politica, chiamata ad occuparsi della vicenda specialmente nella parte che riguarda la richiesta, avanzata dal comune di essere risarcito dagli eventuali danni patrimoniali e non patrimoniali causati, oltre che dagli altri imputati, dal Sindaco in carica.Secondo l’avvocato del Comune di Caltanissetta, Ruvolo e company avrebbe commesso delle gravi omissioni che avrebbero causato “gravissimo danno per il territorio e per la sua popolazione” per cui si sarebbe determinata “una grave e consequenziale compromissione del rapporto fiduciario con la popolazione”. Per l’avvocato del Comune, (indicato dall’assessore Riggi), i fatti di cui si sarebbe reso responsabile anche il primo cittadino in carica avrebbero causato al Comune “una grave perdita di prestigio e un serio detrimento all’immagine”.Da qui la decisione del legale del Comune, per conto dell’Amministrazione,di chiedere agli imputati e quindi al sindaco Ruvolo, oltre al risarcimento dei danni patrimoniali anche quelli di natura non patrimoniale causati dal “discredito” subito. Adesso ci sarebbe da chiedersi come possa conciliarsi la posizione del sindaco che riveste la duplice veste di capo dell’amministrazione parte lesa nel procedimento e di primo cittadino responsabile dei danni provocati. (Salvatore Mingoia, Giornale di Sicilia)