Pubblicato il: 12/02/2018 alle 22:16
EMPOLI. Giuseppina Projetto di Montelupo con 115 anni e 257 giorni di età è da domenica 11 febbraio la seconda donna italiana più longeva di sempre. La donna, originaria della Sardegna, raggiunge l’età di morte di Dina Guerri, sposata Manfredini, nata il 4 aprile 1897 a Pievepelago (Modena) e deceduta il 17 dicembre 2012 a Johnston (Iowa, Usa), e diviene così la seconda italiana più longeva di sempre, dietro solo a Emma Morano, morta il 15 aprile 2017 a 117 anni e 137 giorni.
«Paolo Scarabaggio, corrispondente per l’Italia del Gerontology Research Group (Grg), ente che effettua ricerche sui casi dei supercentenari – scrive il sindaco su Facebook Paolo Masetti – mi ha aggiornato su un nuovo traguardo della supernonna di Montelupo. Dal 15 dicembre scorso Giuseppina Projetto è anche la Decana d’Europa oltre che la terza persona vivente più longeva verificata al mondo», preceduta da due giapponesi. Giuseppina, che ha sempre fatto la casalinga e non è mai stata ricoverata in ospedale, è nata il 30 maggio 1902 alla Maddalena, da genitori di origine siciliana: all’epoca il Re era Vittorio Emanuele III e il politico di riferimento Giovanni Giolitti; il campionato di calcio lo vinceva il Genoa, del ventennio mussoliniano non c’era nemmeno sentore e l’Italia era ancora una monarchia sabauda.
uando i genitori vengono a mancare, la giovanissima Giuseppina (con le quattro sorelle) finisce in un orfanotrofio di Ozieri. Qui imparano a ricamare e a cucire, soprattutto corredi e lenzuoli. Così fino ai 22 anni, poi la donna si sposa con Giuseppe Frau, mettendo al mondo quel figlio Renato che negli anni Sessanta troverà lavoro alla Bitossi di Montelupo. Il giovane viene seguito dalla madre, che si trasferisce in Toscana. Renato perderà la vita per aver tentato di salvare alcuni bagnanti dall’annegamento sulla spiaggia di Donoratico. Da allora la nonna di Montelupo vive con la nuora Giulia, fino ai giorni d’oggi, dove nipoti e bis nipoti non mancano di andarla a trovare frequentemente. Nonostante qualche acciacco comprensibile dovuto all’età, l’anziana è molto partecipe e lucida, anche se la carta d’identità si ingiallisce sempre più. Una donna forgiata dalle difficoltà di un’esistenza che spesso non le ha regalato gioie ma alla quale ha sempre risposto col sorriso,
confortata anche da una profonda fede: «Forse – dice talvolta scherzando con i familiari – il Signore si è dimenticato di me».