Gli uomini della Capitaneria di Porto di Gela, hanno scoperto, a ridosso dell’isola 9 della raffineria di Gela, un deposito abusivo di 195 tonnellate di rifiuti industriali insieme con 70 "big-bags", ecoballe contenenti scarti riconducibili a scavo di asfalto, residui di zolfo, pezzi di tubazione e di condotta fognaria. Il sopralluogo è stato eseguito in collaborazione con l’Arpa su disposizione della Procura. Le indagini hanno permesso di accertare che si tratta di un "accumulo incontrollato" ma provvisorio di materiale, collegato a lavori di bonifica e al rifacimento di un tratto di strada sopra una vasca. I rifiuti rinvenuti ed abbancati sul suolo sarebbero stati depositati in modo incontrollato da una ditta dell’indotto che aveva avuto un subappalto dalla stessa Raffineria per il rifacimento di un tratto di strada sovrastante una vasca.
La guardia costiera ha perciò ordinato di "far provvedere concretamente alla messa in sicurezza, bonifica, ripristino dello stato dei luoghi e corretto smaltimento dei rifiuti attraverso apposita ditta autorizzata". All'azienda Eni è stata inflitta una sanzione di 6.500 euro se però avrà ottemperato alle prescrizioni impartite.