Pubblicato il: 03/03/2018 alle 10:39
Gli agenti del Commissariato di Gela hanno arrestato con l’accusa di tentato omicidio, Giovanni Di Giacomo, 46 anni, accusato di aver tentato di uccidere nel maggio del 92 l’ingegnere Renato Mauro, all’epoca dirigente delle ripartizioni urbanistica e lavori pubblici del Comune di Gela. A 26 anni dall’agguato, la condanna per Di Giacomo è diventata definitiva. Dovrà scontare 13 anni di reclusione. A fare il suo nome, fu il cugino, Giuseppe Di Giacomo, un giovanissimo pentito ucciso e trovato carbonizzato dopo essere sfuggito al controllo dei carabinieri. Di Giacomo, aveva raccontato agli investigatori di aver sparato insieme al cugino Giovanni a Renato Mauro, su ordine dello zio, Salvatore Di Giacomo, capo manutenzione del Comune di Gela. Il nome di Giovanni Di Giacomo era tra quelli dei latitanti dell'operazione Abele, la prima scaturita dalle rivelazioni del pentito ucciso.