Pubblicato il: 22/03/2018 alle 18:53
Estorsione sugli appalti per lavori pubblici, forniture di inerti e imposizioni alle ditte di assumere di gente vicina a Cosa nostra. Per queste accuse il pm della Dda nissena Stefano Luciani ha chiesto la condanna a 12 anni per Giovanni Privitera, 62 anni, di Vallelunga, 9 anni e 6 mesi per Francesco Librizzi, 63 anni, di Petralia Sottana e 9 anni per Giuseppe Rabbita, 48 anni, di Caltanissetta, imputati nel processo per il blitz Colpo di grazia.
Privitera, secondo l’accusa, aveva gestito il ”pizzo” sulla costruzione degli impianti di metanizzazione nei comuni di Vallelunga, Villalba, Marianopoli e Resuttano. Affare che, secondo l’accusa, aveva fruttato a Cosa nostra 200 milioni di vecchie lire. Rabbita, invece, sempre secondo l’accusa, aveva ottenuto di lavorare come operaio in un cantiere allestito da un’azienda che stava svolgendo dei lavori al villaggio Santa Barbara per il rifacimento dell’impianto fognario. Secondo il pm Luciani, dietro imposizione di Cosa nostra, mentre Librizzi, ex capo area della “Calcestruzzi Spa” sarebbe stato coinvolto nel giro delle imposizioni per le forniture di inerti.
Il blitz della Squadra mobile era scattato nella primavera di quattro anni fa, una volta che inquirenti e investigatori avevano raccolto una serie di elementi tali da chiedere l’applicazione delle misure cautelari. (Vincenzo Pane, La Sicilia)