Pubblicato il: 04/04/2018 alle 11:00
"Fino a questo momento l'onorevole Alessandro Pagano non ha ricevuto alcun atto da parte dell'autorità giudiziaria. Detto questo, diciamo fin da ora che se ci dovesse essere una richiesta di utilizzo delle intercettazioni l'onorevole acconsentirà immediatamente al loro utilizzo". E' quanto dichiarato questa mattina dal legale di Alessandro Pagano, l'avvocato Nino Caleca (Nella foto) sentito da noi di Seguonews.it in merito all'inchiesta sui voti di scambio che ha portato all'arresto di due esponenti della Lega Salvino e Mario Caputo. Secondo quanto riportato da diversi quotidiani nazionali Pagano sarebbe a sua volta indagato. "L'onorevole Pagano – ha continuato Caleca – non ha nulla da nascondere e ha ispirato sempre la sua azione ai principi di lealtà e correttezza. Si tratterà sicuramente di intercettazioni cosiddette accidentali, nel senso che intercettato non è il telefono dell'onorevole Alessandro Pagano ma quello degli indagati che, appunto, accidentalmente, possono aver parlato con il mio assistito. In questo caso occorre l'autorizzazione da parte del parlamento perché Pagano è parlamentare ma Pagano acconsentirà poiché non ha nulla da nascondere. Vedremo se la sua posizione è quella di indagato immediatamente sarà a disposizione dei magistrati per chiarire tutto. Ma è un mondo lontano mille miglia dal modo di operare dell'onorevole Pagano". Salvino Caputo, avvocato di Monreale, commissario straordinario per i comuni della provincia di Palermo del movimento leghista durante le elezioni della scorsa primavera, è finito agli arresti domiciliari su proposta della procura di Termini Imerese. Ai domiciliari anche il fratello, Mario Caputo, avvocato pure lui, candidato non eletto durante le ultime elezioni dell'Ars nelle liste del movimento "Noi con Salvini". Un terzo provvedimento riguarda Benito Vercio, 62enne, ritenuto un procacciatore di voti, è di Termini Imerese. Nel corso dell'inchiesta, la Procura diretta da Ambrogio Cartosio ha accertato "dodici episodi di compravendita di voti in cambio di promesse di posti di lavoro o altre utilità", questa l'accusa.