Pubblicato il: 12/04/2018 alle 23:06
Con i venti di guerra che soffiano sempre più impetuosi, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha chiarito che "l'Italia non parteciperà ad azioni militari in Siria". In base agli accordi internazionali e bilaterali, l'Italia continuerà a fornire supporto logistico alle attività delle forze alleate, contribuendo a garantirne la sicurezza e la protezione. Ma non avrà un ruolo attivo. "Una soluzione stabile e duratura per la Siria potrà venire lavorando per la pace e dando spazio alle Nazioni Unite, a Staffan de Mistura e ai tavoli negoziali perché non si perda la speranza", ha dichiarato il premier dopo il colloquio con i ministri degli Esteri e della Difesa.
La linea di Gentiloni è condivisa anche dal centrodestra, ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le consultazioni sulla formazione del nuovo governo. "Nessuna azione militare può essere intrapresa, neppure la concessione dell'utilizzo di basi aeree, senza una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che autorizzi l'uso della forza, fermo restando la nostra assoluta condanna dell'uso delle armi chimiche e la violenza indiscriminata nei confronti delle popolazioni civili", ha scritto Forza Italia in una nota. "Pur ribadendo gli obblighi di lealtà all'Alleanza Atlantica, siamo contrari ad azioni unilaterali e riteniamo che la strada maestra sia lo spirito di Pratica di Mare. Ci siamo riusciti una volta, ci proviamo anche con il futuro governo", ha detto il leader della Lega Matteo Salvini.
Anche il leader M5s Luigi Di Maio appoggia la linea dell'esecutivo: "Condividiamo e sosteniamo la posizione assunta dal governo italiano di fedeltà chiara all'alleanza euro-atlantica e di non partecipazione ad azioni militari in Siria, riconfermando che per una soluzione stabile si dovrà lavorare con ulteriore determinazione ai tavoli negoziali delle Nazioni Unite. È chiaro che la fine della crisi non passerà da un conflitto". (Repubblica.it)