Pubblicato il: 23/04/2018 alle 13:05
L'associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina faceva riferimento a Crocifisso De Gennaro. L’operazione è stata denominata “CRUIS” dal nome del bar divenuto fulcro dell’associazione criminale, dove non soltanto gli arrestati erano soliti incontrarsi, ma anche i clienti erano soliti recarsi per rifornirsi della cocaina. Gli arrestati sono Giuseppe Agatino Barbagallo,22 anni di Catania, Vincenzo Cannizzo 40 anni arrestato a Mestre, Antonio Santonocito 64 anni di Catania, Almarin Tushja 28 anni arrestato a Cecina, T.P. 21 anni di Gela, C.M. 20 anni di Gela, mentre obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria è stato disposto per R.M, 32 anni. Per S.S., all'epoca minorenne è stato disposto il collocamento in comunità. Attorno a Crocifisso De Gennaro ruotavano altre figure, tutte operative quali: Vincenzo Cannizzo, già coinvolto in diverse operazioni di polizia, risultato ricoprire un ruolo di braccio destro e mediatore tra Di Gennaro con i pusher T.P. ed il figlio minorenne, legati tra loro da rapporti di parentela, risultati fedeli e solerti nell’obbedire a Di Gennaro. Sulla base delle direttive di quest’ultimo, infatti, Cannizzo gestiva direttamente un cospicuo numero di giovani spacciatori attivi nell’illecita attività di spaccio della cocaina. I canali di approvvigionamento di Di Gennaro sono stati individuati nei fornitori catanesi Santonocito e Barbagallo e nell’albanese Tushja gravitante nella zona di Santa Croce Camerina. Di Gennaro provvedeva, poi, alla distribuzione al dettaglio personalmente e/o mediante i propri stretti collaboratori sopra richiamati. L’attività d’indagine è stata resa ancora più complessa perché, attraverso le intercettazioni, si accertava che gli arrestati, per le loro comunicazioni, usavano un linguaggio criptico, o spesso semplici squilli telefonici in codice o e/o SMS Durante l’attività tecnica di intercettazione telefonica è stato stimato che il giro d’affari gestito da Crocifisso Di Gennaro, nel corso di una giornata, fosse di almeno € 1.500,00, per un volume mensile di circa 40.000,00 euro. L’attività tecnica esperita dalla Sezione Operativa ha visto l’ascolto di circa un centinaio di utenze mobili e l’impiego di numerose videocamere, per una durata complessiva di circa 1 anno. I soggetti coinvolti, dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di: associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, cessione, trasporto, detenzione illecita di stupefacenti, intestazione fittizia di beni in concorso.