Pubblicato il: 25/04/2018 alle 08:12
L'intervento chirurgico al cuore a cui Giorgio Napolitano è stato sottoposto d'urgenza all'ospedale San Camillo di Roma "è perfettamente riuscito, è stato un intervento complesso. Il cuore ha ripreso le sue funzioni, il paziente è molto stabile. Ora aspettiamo". Lo ha riferito in un briefing con la stampa il professor Francesco Musumeci, primario del reparto di cardiochirurgia del San Camillo, al termine dell'intervento durato tre ore e mezza.
Napolitano è adesso in fase di trasferimento in terapia intensiva, e nelle prossime ore, quando saranno del tutto stabilizzate le funzioni emodinamiche e pressorie, sarà tolta la sedazione. Sui tempi della ripresa bisognerà comunque tener conto che si parla di un paziente in età molto avanzata, ha spiegato Musumeci, che era in sala stampa con il direttore generale Fabrizio d'Alba. Il cardiochirurgo si è detto comunque "molto soddisfatto" di come è andato l'intervento, a cui hanno contribuito due aiuti, uno strumentista, due anestesisti e tre infermieri. Operazione chirurgica complessa – ha spiegato Musumeci – perché si era determinata una dissezione dell'aorta discendente, una gravissima rottura della parte interna dell'aorta e che richiede un intervento in assoluta emergenza. In questo caso è stato sostituito il tratto iniziale dell'aorta.
Musumeci ha spiegato che questa improvvisa patologia si manifesta acutamente, con dolore forte al torace che spesso può essere scambiato per un infarto in atto. Napolitano, che è stato accompagnato in ospedale dal figlio, è stato sempre lucido, ha parlato con Musumeci, che gli ha spiegato l'urgenza e il tipo di intervento a cui sarebbe stato sottoposto dopo che una serie di esami aveva evidenziato appunto la dissezione aortica. Al San Camillo si registra una quarantina di interventi di questo tipo all'anno. Un nuovo bollettino medico è previsto per mezzogiorno.
Numerosi gli attestati di vicinanza del mondo politico. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha voluto dedicare a Napolitano il Tweet pubblicato in occasione del 25 aprile. (Agi.it)