Inizia la stagione congressuale della CGIL che quest'anno celebra il 18esimo congresso in Italia ed il 16esimo in Sicilia. Si è tenuta oggi a Caltanissetta la prima tappa dell'attività congressuale, esattamente l'assemblea generale confederale impegnata a dibattere il documento politico "Il Lavoro È". I lavori dell'assemblea generale sono stati presieduti da Lina Calì Scavone e la relazione introduttiva affidata al Segretario Generale provinciale CGIL Caltanissetta Ignazio Giudice che ha subito posto l'attenzione alla precarietà del mondo del lavoro, vittima di leggi ingiuste che hanno indebolito la tutela individuale e collettiva dei lavoratori, alla mancanza di appalti pubblici che ha ridotto del 70% gli occupati in edilizia negli ultimi 2 anni, alla crisi del sistema agro industriale sempre meno competitivo per la mancanza di arterie stradali degne di essere considerata provincia Europea, all'indebolimento di settori importanti come l'istruzione, l'università e la ricerca sempre meno priorità per il Governo nazionale e regionale. Giudice – inoltre – si è soffermato su una notizia, lo scioglimento degli organi elettivi del Comune di Bompensiere per presunte infiltrazioni mafiose, esternando la vicinanza della CGIL provinciale ai cittadini di Bompensiere sempre meno serviti dallo Stato, sempre più dipendenti da servizi pubblici e privati presenti in altri Comuni, tutto ciò per demerito di una politica che invece di servire il popolo innalzando la qualità della vita, ha operato scelte che svuotano i piccoli e medi paesi a danno dell'economia provinciale. La nostra provincia – ha concluso Giudice – ha necessità di un sindacato forte e rappresentativo in grado di dire le cose come stanno sui grandi temi, dalla sanità alle infrastrutture, dal ciclo dei rifiuti al costo dell'acqua per ogni cittadino, ai piccoli temi, come per esempio la storica mancanza di asili nido nei Comuni, i servizi alle fasce deboli sempre meno presenti nelle scelte delle amministrazioni locali, al fallimento della gestione delle Ipab, a vantaggio di strutture residenziali private gestite grazie ai soldi pubblici ed a convenzioni di milioni di euro. Noi, la CGIL, nel suo complesso, deve riaffermare il valore del lavoro quale deterrente per l'attività mafiosa che attraverso vecchi e nuovi affari, in una provincia che si impoverisce, continua a riscuotere l'attenzione di tanti giovani e ancor di più di tanti minorenni già implicato in diverse operazioni di polizia. Tanti gli interventi registrati da parte dei Segretari Generali di categoria e componenti dell'assemblea generale, tra questi Pelonero, Giannone, Moncada, Gauci, Cosca, Randazzo, Lunetta, Catania, Marino, Catania, Chiarenza e Corallo che hanno rimarcato l'esigenza di porre la "questione meridionale" al centro del dibattito congressuale perchè come già dichiarato da Giudice non esistono più due Italia ma 4, e noi siamo il sud del sud. Conclusioni del leader siciliano della CGIL Michele Pagliaro.