Pubblicato il: 08/06/2018 alle 17:35
Un ambulatorio medico completamente gratuito dedicato ai poveri, a chi non può permettersi una visita specialistica. Finalmente diventa realtà uno dei progetti inseguiti da tempo da don Lino Di Dio, fondatore della Piccola Casa della Misericordia che assiste da anni circa 600 famiglie bisognose della città. L’ambulatorio è dedicato al dott. Franco Bennici, scomparso esattamente un anno fa in un incidente stradale mentre si recava all’ospedale Suor Cecilia Basarocco di Niscemi dove ricopriva l’incarico di direttore sanitario. Bennici, insieme a don Lino, si era prodigato affinchè quell’ambulatorio diventasse una realtà. Ieri sera l’inaugurazione alla presenza del vescovo Rosario Gisana che dopo una celebrazione eucaristica, ha benedetto i locali. L’ambulatorio si trova a Sant’Agostino, dove la Misericordia ha aperto anche un dormitorio. Dopo le necessarie autorizzazioni, l’ambulatorio è dunque realtà e si inserisce all’interno dei servizi della Piccola Casa della Misericordia che lavora per le famiglie meno abbienti del territorio. All’ambulatorio, dove presteranno servizio numerosi specialisti che hanno già dato la loro disponibilità a titolo gratuito, si potranno rivolgere coloro che desiderano ricevere le prime prestazioni o indicazioni sanitarie per la cura di qualche patologia ed usufruire, dietro presentazione dell’Isee, di servizi e strutture convenzionate che hanno dato disponibilità a collaborare. Una struttura resa possibile grazie anche ad alcune associazioni di volontariato che operano nel territorio e che si sono adoperate per acquistare arredi e dispositivi medici utili all’avvio dell’ambulatorio. Tutto è stato infatti possibile grazie alla generosità dell’Inner Wheel – Club di Gela con la sua presidente Maria Garofalo Greca, l’associazione Nazionale Cavalieri ordine al merito della Repubblica, l’associazione Nazionale Carabinieri, l’associazione “Gravità Zero” e del Centro Cristiano Evangelico Bethel Gela. All’inaugurazione anche Adriana La Barbera, moglie del dott. Bennici, la quale subito dopo l’improvvisa scomparsa del marito, con l’associazione “Carfanao” ha continuato a perseguire il progetto dell’ambulatorio.