Pubblicato il: 20/06/2018 alle 12:05
Enzo Spoto, giovane seminarista di Mussomeli, oggi verrà ordinato Diacono proprio nella parrocchia Sant’Enrico del suo paese natale. Riceverà l’imposizione delle mani dal Vescovo Mons. Mario Russotto, nel corso di una celebrazione eucaristica cui parteciperà l’intera comunità del Seminario e molti sacerdoti da ogni parte della Diocesi, a partire dalle ore 18.
È la seconda volta in dieci anni che dalla parrocchia S. Enrico di Mussomeli, di cui è parroco Francesco Mancuso, emerge una vocazione alla consacrazione: nel 2010 è stato ordinato diacono permanente Pierenzo Costanzo, e oggi, dopo 8 anni, Enzo Spoto, diacono transeunte, riceve cioè il primo grado di ordinazione, propedeutico al sacerdozio.
Una vocazione adulta quella di Enzo Spoto: entrato in Seminario a 25 anni, dopo avere lavorato insieme al padre nella sua bottega artigiana di falegname, primogenito di quattro figli, ha scelto di dedicarsi agli studi religiosi e di puntare al sacerdozio, con grande determinazione e diligenza.
È nato e cresciuto proprio nel quartiere in cui sorge la parrocchia S. Enrico, lo stesso in cui si trova il laboratorio artigiano di suo padre: è stato quindi particolarmente significativo avere scelto per l’ordinazione il contesto della comunità all’interno della quale è maturata la sua fede ed ha vissuto le sue prime esperienze di vita cristiana.
È un nuovo segno positivo questa ordinazione, che porta a compimento il primo passo del percorso verso il sacerdozio: manifesta la forza della scelta che si propone ai giovani come modello impegnativo di vita dedicata alla comunità, che quest’anno avrà un approfondimento particolare con la Missione Giovani, in comunione con Papa Francesco, che ha indetto il Sinodo dei Vescovi dedicato ai giovani.
A partire dal prossimo mese di ottobre in tutte le scuole superiori ed i comuni della Diocesi, con la presenza del nostro Vescovo e dell’equipe di Pastorale Giovanile, si svolgeranno gli incontri in dialogo con migliaia di ragazzi del nostro territorio per ascoltarli e riflettere insieme sulla loro condizione, il loro vissuto, le loro esperienze e prospettive, accogliere le loro proposte, anche a partire dal loro disagio e dalle loro inquietudini, rispetto alle quali il Vangelo è sempre ricco di risposte positive.