Pubblicato il: 05/07/2018 alle 10:53
Niente sconti, da parte della pm Claudia Pasciuti, ai ventenni Giampaolo Lombardo e Salvatore Maria Emanuel Falzone per i quali è stata chiesta la condanna a 12 anni e 6 mesi ciascuno per tentato omicidio. Per l’accusa, tutti e due (difesi dall’avvocato Giacomo Vitello) – imputati davanti al Tribunale collegiale presieduto da Salvatore Palmeri – hanno avuto un ruolo nell’accoltellamento del nisseno Andrea Milazzo, 29 anni, che venne colpito con tre coltellate da Damiano Cosimo Lombardo (condannato in abbreviato), ma in qualche modo entrambi sapevano del coltello o potrebbero anche averlo passato a colui che poi materialmente sferrò i fendenti che ferirono la persona offesa. Questa almeno la ricostruzione portata avanti dalla pm Pasciuti durante la requisitoria; Damiano Lombardo era stato sentito durante le precedenti udienze e aveva dichiarato che Giampaolo Lombardo e Falzone non sapessero nulla del coltello.
L’aggressione risale all’11 dicembre 2016 nei pressi del distributore Eni di viale della Regione, probabilmente per questioni di donne, stando almeno a quanto ricostruito dai carabinieri. Nel processo in abbreviato sono imputati – dopo la scelta di tale rito – lo stesso Milazzo, insieme a Fabrizio Cuda (che rispondono solo di rissa) e appunto Damiano Lombardo, per il quale l’accusa è di tentato omicidio. Alle richieste di condanna si è associato l’avvocato Giovanni Di Giovanni sollecitando anche il risarcimento danni come legale di parte civile dello stesso Fabrizio Cuda (per i colpi subiti nel corso del parapiglia, non si è costituito parte civile, invece, Andrea Milazzo). A settembre si tornerà in aula per le conclusioni del legale dei due imputati, l’avvocato Giacomo Vitello. (Vincenzo Pane, La Sicilia)