Pubblicato il: 25/07/2018 alle 15:57
In occasione del 75° Anniversario della proclamazione di San Francesco di Paola come Patrono della gente di mare, domenica 5 agosto, in via straordinaria, la città di Gela accoglierà le reliquie del Santo calabrese che stanno visitando i vari porti d’Italia. Gela, fino agli anni ’60, celebrava a fine Maggio con grande devozione la festa “do’ Santu Patri” (considerato che il 2 aprile, memoria liturgica del Santo, solitamente cadeva in Quaresima) con il triduo, l’asta e la processione con la “Varchiata” della statua del Santo. L’arrivo e l’inizio della traversata in barca delle Reliquie di San Francesco di Paola nel Golfo di Gela è previsto alle ore 18.30: questo caratteristico momento sarà coordinato dalla Guardia Costiera, seguita dalle imbarcazioni di pescatori, diportisti e marinai gelesi. Durante la traversata sarà dedicato un momento di preghiera e un omaggio floreale ai caduti in mare e ai migranti morti nel Mar Mediterraneo.
I fedeli potranno seguire “a Varchiata” dal lungomare Federico II di Svevia.
Dopo la traversata, avverrà lo sbarco delle reliquie al porto rifugio e la processione con l’antico simulacro di S. Francesco di Paola fino al Pontile sbarcatoio, dove inizierà intorno alle ore 20.30 la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Antonino Rivoli, Vicario Generale della Diocesi di Piazza Armerina. A seguire, processione delle reliquie e della statua accompagnata dalla Banda “Città di Gela” per le vie C. Colombo, G.N. Bresmes e Corso Vittorio Emanuele.
Lunedì 6 agosto presso la Chiesa di S. Francesco di Paola alle ore 7.45 inizierà la Celebrazione Eucaristica; durante la mattinata sarà possibile venerare la reliquia del bastone che San Francesco di Paola, secondo la tradizione, utilizzò insieme al suo mantello per sbarcare in Sicilia.
Alle ore 17.00 le reliquie visiteranno il Club Vela; alle ore 19.00 inizierà presso la Chiesa di S. Francesco di Paola la Celebrazione Eucaristica presieduta da P. Antonio Porretta, Superiore del Convento dei Minimi di Palermo e, alle ore 20.30, le reliquie visiteranno il Club Nautico.
Dal 29 luglio al 9 settembre è possibile vistare la mostra fotografica “U Santu Patri e la gente di mare”, allestita presso la chiesa di S. Francesco di Paola.
“La nostra città da anni – afferma don Lino di Dio, direttore diocesano dell’Apostolato del Mare e rettore della Chiesa di San Francesco di Paola – è stata privata di questa festa che, come in tutte le città di mare, al di là dell’attrazione turistica o del folklore, faceva gustare la fede semplice e il voler affidare a Dio, attraverso i Santi, la nostra vita e il nostro lavoro. Questa festa non desidera riesumare tradizioni o feste legate al passato, ma vuole essere un momento per soffermarci sulle ricchezze della nostra città, che non è solo l’industria, ma anche la terra e il mare, fonte di sostentamento per i nostri padri: se perdiamo le nostre tradizioni perdiamo la nostra identità.
Dopo la riapertura della Chiesa di San Francesco avvenuta dopo circa 30 anni, in quest’anno giubilare che la gente di mare sta vivendo in onore del suo Patrono, si è pensato di poter vivere in maniera straordinaria questa festa. Ringrazio coloro che si sono messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale, alla Guardia costiera e alle varie associazioni: il comitato porto, le associazioni Stella Maris e Poseidon, i Marinai d’Italia, Motovelica del Golfo, ANMI, Movimento Civico, Associazione nazionale carabinieri e il club Nautico, il club Vela e i vari Club service presenti in città.
Gela deve recuperare il bene che il buon Dio e i nostri padri ci hanno lasciato: il suo mare e il suo porto. Questa manifestazione oltre ad esaltare le virtù del grande gigante della carità e della preghiera, San Francesco di Paola, vuole porre l’attenzione sui nostri pescatori e marinai, che ogni giorno faticano per portare il sostentamento a casa, magari attraccando le loro barche in altri porti perché impossibilitati dall’insabbiamento o dai servizi non efficienti. La nostra città per la sua collocazione è al centro del Mediterraneo, e può diventare come un tempo, crocevia commerciale e ora turistica dell’Europa, del Nord Africa e dell’Asia occidentale.
San Francesco, che non si arrese al “No!” del proprietario della barca che non volle accompagnarlo nel passaggio dalla Calabria in Sicilia, ci aiuti a non demordere ma a lottare, affinché possiamo riappropriarci del nostro porto al di là delle chiacchiere o promesse fatteci dai potenti di turno. San Francesco, che non ha avuto paura delle correnti del mare, sproni tutti e ciascuno a navigare contro corrente nel mare della vita e a seguire Gesù Cristo, nostra Via, Verità e Vita, riscoprendo il nostro patrimonio culturale e religioso con la gioia di praticare il Vangelo come bussola della nostra esistenza in rotta nella costruzione di un mondo migliore e liberi da interessi e compromessi”.