Pubblicato il: 29/07/2018 alle 12:20
"Deteneva i suoi cinque cani da caccia, assieme a due furetti, chiusi giorno e notte dentro un garage angusto. Gli animali vivevano addirittura rinchiusi dentro piccolissime gabbie di ferro tra i loro escrementi e le proprie urine. Il fetore che fuoriusciva dallo stesso garage era insopportabile. Ma non solo. Per evitare di farli abbaiare, l'ex consigliere comunale di Canicattì, faceva anche indossare a due animali, i collari elettrici che emanano scariche elettriche tutte le volte che l'animale 'prova' ad abbaiare". Ricostruisce così, quanto sarebbe stato scoperto a Canicattì, la segreteria nazionale del Nucleo operativo italiano tutela animali onlus. “
Le diverse segnalazioni giunte alla sede nazionale del Nucleo operativo italiano tutela animali onlus, hanno fatto scattare il blitz. Lo scorso venerdì infatti, il presidente dell'associazione Enrico Rizzi, supportato dall'avvocato Alessio Cugini che è il responsabile dell'ufficio legale dell'associazione, trovandosi in provincia per altra attività sempre legata alla tutela giuridica degli animali, ha deciso di andare a verificare personalmente la situazione.
"Giunto sul posto ha pertanto chiesto l'intervento della polizia municipale e del servizio Veterinario dell'Asp di Agrigento, che ha constatato l'evidente stato di sofferenza e maltrattamento degli animali, nonchè l'utilizzo di vari farmaci: vaccini, cortisone, senza alcuna prescrizione medico veterinaria" – prosegue la ricostruzione ufficiale". (Agrigentonotizie.it – L'articolo completo a questo link https://canicatti.agrigentonotizie.it/scariche-elettriche-ai-cani-per-non-farli-abbaiare-denunciato-ex-consigliere-comunale.html