Pubblicato il: 08/08/2018 alle 10:24
Nel pomeriggio di domenica 5 agosto, a Niscemi, i poliziotti della DIGOS e quelli del Commissariato di P.S. hanno arrestato il noto attivista Salvatore Vaccaro di 65 anni, originario di Marianopoli, senza fissa dimora, in esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Gela. Lo stesso deve scontare la pena di 11 mesi e 27 giorni di reclusione e 5 mesi di arresto, inflittagli da Tribunale di Gela, per reati commessi a Niscemi in occasione d’iniziative di protesta del movimento NO MUOS. La condanna riguarda un grave episodio di danneggiamento commesso dal Vaccaro nel dicembre del 2014 quando, utilizzando un varco aperto nella recinzione esterna, si introdusse nella Base militare della Marina statunitense, ubicata in contrada Ulmo, e con un grosso masso danneggiò gravemente alcune delicate apparecchiature elettroniche, collocate all’interno di una stazione di comunicazione della Base. Il Vaccaro venne arrestato e collocato agli arresti domiciliari presso la sede del Comitato NO MUOS, sita nel centro urbano di Niscemi, ma evase pochi minuti dopo. Venne nuovamente arrestato per evasione e fu trasferito al carcere di Gela. Dal 2013 il Vaccaro nel contesto delle proteste NO MUOS molte volte è stato arrestato in flagranza. L’ordine di cattura eseguito domenica scorsa è stato emesso dalla Procura di Gela nel novembre del 2017, ma da quella data il Vaccaro è sempre stato irreperibile. Il predetto, sebbene residente a Torino, di fatto è senza fissa dimora ed è solito frequentare i centri sociali del Nord. Ha partecipato attivamente, infatti, alle proteste NO TAV in Val di Susa. La sua presenza a Niscemi era stata notata la mattina dello scorso 3 agosto, quando era stato visto all’interno del presidio NO MUOS di quella contrada Ulmo, dove si erano già radunati circa 200 partecipanti a un Campeggio di protesta. Dal 2013, infatti, la prima settimana di agosto, in un terreno di proprietà del Comitato NO MUOS di Niscemi, sito nelle immediate vicinanze della Base statunitense NRTF, gli attivisti che si oppongono alla presenza militare statunitense in Sicilia e, più in particolare, all’avvenuta realizzazione, all’interno della citata Base, del sistema di comunicazione satellitare denominato MUOS, organizzano un Campeggio di protesta, al quale partecipano centinaia di manifestanti di area anarco/antagonista, provenienti da tutta l’Italia. Nel corso di tali eventi, negli anni passati, si sono registrati gravi reati, scontri con le forze dell’ordine e danneggiamenti alla struttura militare. Anche quest’anno sono stati realizzati alcuni tagli alla recinzione esterna della Base e, nel corso del corteo svoltosi nel pomeriggio di sabato 4, un gruppo di attivisti ha tentato di tagliare la recinzione per entrare nella Base, venendo respinto dalle forze dell’ordine. I poliziotti della DIGOS prevedendo la presenza del Vaccaro nei luoghi di svolgimento della manifestazione hanno predisposto mirati servizi di osservazione, che si sono protratti senza interruzione sino al suo arresto avvenuto domenica. Il Vaccaro, protetto da un gruppo di attivisti, ha partecipato al corteo svoltosi sabato pomeriggio rifugiandosi poi all’interno del Presidio NO MUOS di contrada Ulmo, dove ha trascorso la notte. Nel pomeriggio di domenica, quando era in corso il deflusso dei manifestanti dal Presidio, il Vaccaro si è allontanato di corsa da tale struttura, dirigendosi verso una limitrofa area boschiva, accompagnato da diversi attivisti. Gli agenti della DIGOS e del Commissariato, collaborati dai militari del VI Reggimento Bersaglieri, di vigilanza alla struttura militare, hanno cinturato la zona boschiva e, nonostante la netta inferiorità numerica, hanno individuato il fuggiasco nascosto in mezzo alla folta vegetazione, a circa un chilometro di distanza dal Presidio, traendolo in arresto nonostante la presenza di circa 40 attivisti schierati a sua protezione. Dopo l’adempimento delle formalità di rito, il Vaccaro è stato trasferito al carcere di Gela.