Pubblicato il: 22/08/2018 alle 12:24
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Caltanissetta, Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania ribadiscono la richiesta di rivendicare un robusto investimento che riguarda l'accordo di programma continuando a sostenere che i 25 milioni (di cui 10 milioni prelevati dalla zona franca di legalità quindi sottratti), devono avere solo il valore dell'acconto. CGIL CISL UIL non hanno mai alimentato polemiche, hanno solo ribadito delle verità assolute ed elementi oggetto così come lo sono i numeri anche senza alcun commento. Andiamo ai numeri: 23 Comuni che sommano 423 mila abitanti per una estensione di 50 chilometri quadrati, comprendendo 4 province (Caltanissetta, Ragusa, Enna e Catania). Sempre rimanendo sui numeri facciamo una semplice divisione: 25 milioni diviso 423 mila uguale Euro 59,52 centesimi per abitante. Cosa dice la legge 181 del 1989? Che i progetti devono essere minimo del valore di 1 Milione e 500 mila euro e di questi il 50% tasso e 25% a fondo perduto, il resto lo deve possedere con dovute garanzie bancarie i proponenti, ci pare complicato che un giovane con una brillante idea possiede il resto dei soldi, migliaia di euro, per arrivare al 100% del finanziamento. CGIL CISL UIL inoltre ricordano alle Istituzioni a tutti i livelli cosa è oggi la grande industria, nel territorio di Gela: dipendenti diretti ENI su Gela 1100 tra Raffineria, Enimed, Syndial, SCC, ECU, Eni servizi e progetto card. Andiamo ad oggi all'indotto ENI su Gela: media di 1200 dipendenti di aziende terze che lavorano su progetti previsti nell'accordo del 6 novembre 2014,lo stesso che quale Istituzione doveva cancellare, poi modificare per poi dedicarsi a tante chiacchere mentre CGIL CISL UIL ogni giorno rivendicano giustizia sociale, equità, un nuovo rapporto imprese/Istituzioni, un incisivo cambiamento di rotta sul piano dei diritti dei tanti disoccupati del territorio e di tante, migliaia di donne e uomini che sperano di continuare a credere di poter vivere in Sicilia bloccando il processo migratorio creato da un ceto politico inefficace alle emergenze sociali. Per queste ragioni e tante altre non comprendiamo la fretta di firmare un accordo di programma vuoto di programmi interessanti, noi che ci limitiamo ad essere interessati agli interessi collettivi e forti di ciò rivendichiamo una immediata rinegoziazione dell'investimento! Ciò lo sosteniamo da 2 anni in tutti i tavoli Istituzionali e con comunicati ufficiali.