Resta in carcere R. M., 30enne di origine marocchina arrestato mercoledì pomeriggio dai carabinieri per il reato di atti persecutori. L'uomo, che era stato sorpreso mentre entrava nell'auto della ex compagna, era stato tratto in arresto e condotto al carcere Malaspina dove questa mattina è stato interrogato dal Gip David Salvucci. "Non ho mai inteso mettere in atto atti persecutori – avrebbe detto il trentenne durante l'interrogatorio di garanzia – volevo semplicemente parlare con la mia ex riguardo ai nostri due figli". L'uomo, difeso dall'avvocato Giuseppe Speranza avrebbe anche sottolineato che, se è vero che qualche volta si è recato dalla compagna fuori dal lavoro per parlarle, è anche vero che ciò sarebbe avvenuto dal momento in cui lei avrebbe chiuso ogni contatto e che mai avrebbe messo in atto comportamenti violenti. I due sono genitori di due bimbi che, secondo quanto affermato dal giovane di origine marocchina, da anni residente a Caltanissetta con i genitori, ora come ora non riusciva più a vedere come una volta. Dichiarazioni che comunque non sono bastate a rivedere la posizione dell'uomo visto che il Gip non solo ha convalidato l'arresto ma ha respinto la richiesta dei domiciliari. Qualche giorno prima dell'arresto l'uomo, che ha anche qualche precedente per violazione degli obblighi di sorveglianza, si era reso protagonista di un altro episodio. In via Dei Tigli, a San Cataldo, si era cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco ma un carabiniere lo aveva salvato. Pochi giorni dopo per lui però sono ricominciati i guai. Il trentenne infatti è stato sorpreso, questa volta a Caltanissetta, mentre si introduceva all'interno dell'auto della ragazza che a quanto pare negli ultimi tempi era stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, laciando la propria abitazione per andare a vivere in una comunità per donne vittime di violenza.